Perché l'attimo   
in cui la parola "felice"    
si esprime,    
non è mai l'attimo felice.    
Perché all'assetato la sete    
non consente di pronunciarla.    
Perché in bocca al proletariato    
la parola "proletariato" non compare.    
Perché colui che dispera    
non ha voglia di dire:    
"Sono un disperato".    
Perché orgasmo e "Orgasmo"    
non sono compatibili tra di loro.    
Perché il moribondo, lungi dal dichiarare:    
"Adesso muoio",    
non emette che un sordo rantolo,    
a noi incomprensibile.    
Perché sono i vivi    
che rompono i timpani ai morti    
con le loro angosciose notizie.    
Perché le parole vengono troppo tardi,    
o troppo presto.    
Perché di fatto è un altro,    
sempre un altro,    
colui che parla,    
e perché quello    
di cui si sta parlando    
tace. 
da - La Fine del Titanic - di Hans Magnus Enzensberger
 
 
1 commento:
I poeti che brutte creature
ogni volta che parlano è una truffa
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