Dopo una vita intera di scrittura spesa ad esplorare il futuro, le regioni più lontane dello spazio e la vita dopo la morte, un'opera postuma di Philip K. Dick porterà i lettori su un territorio alieno
diverso: l'interno della mente dell'autore.
Dick, morto nel 1982, ha speso molti anni della sua vita combattendo con quelle che lui considerava visioni religiose, e che aveva cominciato a farne esperienza fin dal 1970. Aveva registrato le sue reazioni e i suoi tentativi di decifrare queste visioni spirituali in un lavoro da lui chiamato "esegesi", che constava di 8.000 pagine, o più.
Anche se pochi hanno letto l'opera e ancora meno l'hanno pienamente compresa, l'editore Houghton Mifflin Harcourt prevede di pubblicare "l'esegesi di Philip K. Dick" in due volumi a cura di Jonathan Lethem e di Pamela Jackson.
Lethem, autore di romanzi come "La Fortezza della Solitudine", e che ha scritto spesso su Dick, ha dichiarato in un'intervista telefonica che esita a descrivere "esegesi" come un libro.
"Il titolo che gli ha dato, 'esegesi', allude a quello che realmente è, un laboratorio personale per la speculazione filosofica" - ha detto Lethem - "Non si tratta nemmeno un unico manoscritto, in un certo senso: è un ammasso, una compilazione di supposizioni sulla vita, l’universo e tutto quanto, fatte a tarda notte, fino al mattino, mano a mano, con gli strumenti della lingua inglese e dell'indagine paranoica."
Nel 1974, dopo aver scritto un certo numero di romanzi che hanno esplorato i concetti di identità personale e di che cosa significhi essere umani, Dick ha avuto una serie di esperienze in cui credeva di ricevere informazioni che venivano trasmesse alla sua mente da un fascio di luce rosa. Ha scritto su questi ed altri simili eventi nei romanzi autobiografici, come "Valis", ma ha anche indagato il significato di queste visioni in testi privati che non ha mai pubblicato.
"E 'qualcosa di cui parlava e che ha creato una sorta di straordinaria aura intorno" - ha detto Lethem - "di modo che la gente ha un'immagine di essa come se fosse un qualche tipo di sforzo creativo" Diceva "Sto lavorando alla mia esegesi." "Ma ciò che realmente intendeva dire, era
che lui rigirava il suo cervello dentro e fuori le pagine, ogni notte, per anni e anni della sua vita ".
Harcourt, che ha anche acquisito i diritti a 39 delle opere precedentemente pubblicate di cui prevede la pubblicazione entro il prossimo anno, pubblicherà Volume 1 di "esegesi", che è di circa 350 pagine, nell'autunno del 2011, e il Volume 2, della stessa lunghezza, un anno dopo.
Lethem ha descritto il libro come una cronaca del periodo in cui Dick "si rimise di nuovo insieme, come scrittore e come essere umano."
"Era stato lanciato nello spazio esterno dalle visioni dei primi anni '70", ha detto Lethem, "e cercava di ritornare indietro con la verità, cosa che, per definizione, è un compito impossibile.
Ha aggiunto: "E' assolutamente patologico, è brillante, è ripetitivo, è contraddittorio. E' potrebbe perfino contenere il segreto dell'universo.
"
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