martedì 2 marzo 2010

Cuba Hermosa



Sarebbe stato il regalo perfetto. La foto di un brigatista afroamericano per un presidente afroamericano che prevedeva di recarsi a Madrid al più presto. Non sarebbe stata una banale guida turistica di Barcellona, come quella che Zapatero gli aveva regalato la volta scorsa, o il prosciutto con cui lo aveva omaggiato il presidente russo.

Sarebbe stato anche più sentimentale: una foto, scattata dal fotoreporter Agustí Centelles durante la guerra civile ad un uomo nero che aveva viaggiato dall'America fino in Spagna per difendere la repbblica, con la Brigata Lincoln, la democrazia. Tutto quello che restava da fare era scoprire la sua identità. Un team di esperti provenienti da tre paesi (USA, Cuba e Guyana) ha messo a punto l'importante scoperta dopo due mesi di indagini.

"Abbiamo visto l'articolo su EL Pais di dicembre che parlava a tal proposito e ci è parsa una sfida, e da allora abbiamo condotto un'indagine quasi poliziesca," racconta Sebastiaan Faber, professore di Studi Ispanici e membro del consiglio di amministrazione dell'archivio dell' Abraham Lincoln Brigade (ALBA, la sua sigla in inglese), situato presso l'Università di New York. Faber e il suo collega James D. Fernandez si sono tuffati nel materiale d'archivio, creato nel 1979 da veterani della Brigata Lincoln e arricchito via via da una grossa mole di documentazione: dalle fotografie ai diari dei brigatisti.
Così hanno trovato un'altra foto, scattata sulla nave Champlain, a New York, in cui lo stesso uomo è ritratto con altri volontari.



La foto di Centelles è stata scattata il 17 gennaio 1937 a Barcellona. "Il sei gennaio, i volontari avevano marciato attraverso la città. La prima nave aveva lasciato New York alla fine di dicembre. Il Champlain, il sei gennaio", dice Faber. Hanno seguito le sue tracce. L'uomo nella foto aveva dormito nel castello di Figueras, arrivò a Barcellona la mattina, sfilò per le strade la sera e la notte si recò a dormire nel campo di addestramento ad Albacete.

In un'altra foto scattata il giorno stesso, sempre da Centelles, lo si vede reggere una bandiera, sulla quale, oltre che "Brigada Abraham Lincoln", si poteva leggere "Centuria Antonio Guiteras". Da lì si sono concentrati sulla persona attorno alla quale aveva il braccio, il brigatista, nella foto sulla nave: Rodolfo de Armas, il leader della compagnia, uno studente in medicina cubano che aveva avuto un ruolo importante nelle proteste contro il presidente cubano Gerardo Machado. "Morì a Jarama e divenne un eroe per i cubani".

Così si è scoperto che il brigatista nero non era americano, ma cubano. "Non abbiamo dubbi. Era un esule cubano, molto attivo negli ambienti di sinistra a New York e negli Stati Uniti, che si unì al nucleo cubano del Battaglione Lincoln". La prova definitiva è stata trovata nel libro di un altro brigatista, John Tisa, dal titolo "Tisa, Recuerdo de la buena lucha: una autobiografía de la guerra civil española", scritto nel 1985, e che includeva una foto nella quale tornava a comparire ancora una volta il brigatista nero, che l'autore chiamava "Cuba hermosa" e descriveva nel modo seguente: "di aspetto giovanile, il corpo ben proporzionato, alto, forte, meravigliosamente nero, con la bocca piena di perle e brillanti occhi neri sempre ridenti. Come altri cubani, è un rifugiato da Batista, ansioso di tornare a casa, dalla famiglia, in una Cuba libera. Prese molto male la morte di Rodolfo de Armas "

"Cuba hermosa" è il verso di una canzone politica dell'epoca, dal titolo Lamento Cubano. E' solo il soprannome, dal momento che il gruppo di ricerca non ha ancora trovato il vero nome del Brigatista di Centelles. "Nella lista di imbarco della Champlain stiamo eliminando i nomi conosciuti, ne rimangono cinque: Bienvenido Domínguez, Faustino García, Juan Godoy, Ricardo Pérez y Ronaldo Rodríguez. Uno di loro è lui". Ora si cercano nuovi indizi a Cuba per verificare se il brigatista sopravvisse alla guerra, se riuscì a tornare nel suo paese, se ha svuto figli ...

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