martedì 25 giugno 2013

Engels aveva bevuto!

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« E che vino! Che varietà: dal Bourdeaux al Bourgogne, dal Bourgougne al corposo St-George, al Lünel al Frontignan del sud, fino allo spumeggiante Champagne! Quale scelta di bianchi e di rossi: il Petit Mâcon, lo Chablis, lo Chambertin, lo Château Larose, il Sauterne, il Roussilloner, l'Aï Mousseux! E se si pensa che ognuno di questi vini dà un'ebbrezza diversa e che con poche bottiglie si possono attraversare tutti gli stadi intermedi dalla quadriglia alla marsigliese, dal piacere folle del cancan all'ardore selvaggio della febbre rivoluzionaria per tornare alla fine, con una bottiglia di Champagne, all'umore carnevalesco più lieto del mondo! E solo in Francia vi è una Parigi, una città in cui si dispiega la civiltà europea all'apice della sua fioritura, in cui si raccolgono tutte le fibre della storia europea e da cui, a intervalli di tempo regolari, provengono le scosse che fanno tremare il mondo intero; una città la cui popolazione riunisce in sé come nessun'altra la passione del godimento con la passione dell'azione storica, i cui abitanti sanno vivere come i più raffinati epicurei di Atene e morire come più impavidi spartani, come Alcibiade e Leonida in uno; una città che veramente, come dice Louis Blanc, è il cuore ed il cervello del mondo. »

- Friedrich Engels - Von Paris nach Bern – da ‘Die Neue Zeit’, Stuttgart 1859 -

Nota - commenta Eduard Bernstein: "Benché si tratti di un frammento, questo appunto di viaggio ci dà un'immagine del suo autore più completa che qualunque altro dei suoi lavori."

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