giovedì 22 marzo 2012

Greca

autogrecatxt

Mercedes-Benz pretende di aver inventato l'automobile, ma le radici dell'automobile ci portano molto più indietro e si potrebbe anche ipotizzare che, tecnicamente, la prima automobile potrebbe essere stata costruita nel 60 dopo Cristo, sì, in pieno Impero Romano!
Il primo riferimento ad un tipo di macchina semovente motorizzata è dal 1672, quando Ferdinand Verbiest, un missionario fiammingo che viveva e lavorava in Cina, costruì un modellino di auto a vapore, probabilmente solo un giocattolo per far divertire l'imperatore cinese. Non è nemmeno sicuro che sia stato costruito, ed anche se lo è stato, non ci si poteva salire sopra, per cui propriamente non conta.
Così, tocca spostarsi sul carro di vapore di Joseph Nicolas Cugnot, nel 1771, che poi è quello che di solito viene insegnato. Però, pensandoci bene, un'automobile potrebbe essere stata costruita molto tempo prima; non un'automobile così come la pensiamo, ma un'automobile che potesse soddisfare ad alcuni principi base:

• Motorizzata, in qualche modo (niente congegni ad orologeria, o a molla, niente alimentazione animale)
• Deve avere uno sterzo, o dev'essere controllabile in qualche modo
• Deve essere in grado di trasportare almeno una persona

Bene, i greci avevano la tecnologia per costruire una macchina nel 60 d.c.
Anzi, un greco in particolare, un greco antico, Erone di Alessandria. Erone era una sorta di Tesla; aveva inventato il primo distributore automatico, le prime macchine ad energia eolica, la siringa e la pompa, e, cosa più importante, il primo motore a vapore, l'Eolipila. Questa consisteva di una sfera con due ugelli, ai lati, che puntavano in direzioni opposte. I due ugelli erano montati su due tubi collegati ad una caldaia, all'interno della sfera, piena d'acqua e posta su una fonte di calore. L'acqua, riscaldata dentro la caldaia, produceva il vapore che riempiva la sfera e poi usciva attraverso i tubi facendo ruotare la sfera. Sembra che Erone lo considerasse un semplice giocattolo, e l'unico utilizzo che ne venne fatto fu quello di aprire le porte di un tempio, automaticamente. Per farlo diventare un vero e proprio motore, anche per un'automobile, ci sarebbe stato bisogno di un paio di cose; tipo l'essere scalato alla giusta dimensione ed un sistema di ruote e pulegge in grado di trasformare la velocità di rotazione. C'è da dire che Erone era abbastanza ferrato su una tale tecnica, e l'aveva utilizzata più volte in molte delle sue macchine. Naturalmente, si parla di un veicolo ad una sola marcia e c'era da risolvere anche il problema della frenata.
Ad ogni modo, il veicolo avrebbe funzionato, in modo limitato, certo, ma avrebbe funzionato. Poi, chissà cosa sarebbe successo dopo. Magari, ai romani e al loro impero avrebbe fatto comodo un treno a vapore e una rete ferroviaria ...

fonte: http://jalopnik.com

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