"Mi chiamo Sebastiá Piera, ho 97 anni e sono ottimista per quanto riguarda questo XXI secolo che sta cominciando". Si presenta così il protagonista di "Camaradas", che è passato dalla guerra civile spagnola, all'esilio in Francia, alla lotta contro il fascismo in Europa, all'espulsione dal territorio francese dopo la seconda guerra mondiale. La storia di Piera fa da filo conduttore di un documentario che comprende le voci di altri protagonista di quell'epoca convulsa. La pellicola, diretta da Sabin Egilior, racconta la storia che segue a quella notte del 7 settembre 1950 quando viene messa in atto dalla polizia, un'operazione che interessa varie città della Francia. Quattrocento persone, che pochi anni prima avevano combattuto contro il fascismo, vengo arrestate ed espulse dalla Francia. L'operazione viene svolta dalla polizia francese con la collaborazione degli Stati Uniti.
Egilior è venuto a conoscenza di questa storia nel corso di una delle sue tante ricerche relative alla memoria storica: "Scopro che la metà sono repubblicani spagnoli, c'è qualche basco fra di loro. Comincio ad indignarmi. Tiro le fila: sono esiliati che dopo aver partecipato alla guerra civile spagnola si erano uniti alla Resistenza contro il fascismo e, giocandosi la vita, avevano liberato gran parte del sud della Francia". Perplesso nel vedere come queste persone erano passate da essere considerati eroi dalla popolazione, a terroristi, comincio ad indagare. E così si imbatte in Sebastiá Piera, l'unico sopravvissuto a quell'epoca, e si mette in contatto con lui. Il guerrigliero veterano vive in Corsica, il luogo in cui venne mandato e che finì per diventare la sua casa.
La voce e le esperienze di Sebastiá Piera, che a 97 anni continuava ad essere "molto lucido ed intellettuale" - come spiega Egilior - finirono per occupare 15 ore di registrazione nel corso di una settimana, e si sono trasformate nel filo narrativo di una pellicola che in 74 minuti ne racconta la storia, insieme ad altri 10 protagonisti e a scene di quell'epoca recuperate in vari modi, ed altre scene ricreate.
Con questo documentario, Egilor cerca di portare alla luce "questa scandalosa operazione di deportazione che avviene in un contesto internazionale strategicamente controllato, e diretto, dagli Stati Uniti, che si affannano a cercare di guidare il mondo, contro i sovietici , e a cui interessava il territorio spagnolo dal punto di vista geostrategico e militare."
Sebastía Piera ha avuto modo di riuscire a vedere il film, insieme alla sua famiglia, in Corsica; da dove osservava con ottimismo gli avvenimenti che avevano luogo nella sua natale Catalogna. Piera è morto l'8 marzo di quest'anno.
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