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martedì 26 gennaio 2010
uomini
Già, sul set di Queimada, Marlon Brando aveva chiamato il leader del Bpp Eldridge Cleaver. Voleva imparare meglio la parte dell'avventuriero colonialista William Walker, ed essere perfetto quando chiede a José Dolores (il rivoluzionario, interpretato nel film di Gillo Pontecorvo da un autentico leader dei lavoratori della canna da zucchero, Evaristo Marquez):
«Perché sacrificarsi per una lotta che può costarti la vita?»
Il 4 aprile 1968, quando venne assassinato ad Atlanta Martin Luther King, Brando mandò dei suoi rappresentanti ai funerali.Ma due giorni dopo, il 6 aprile, quando la vittima di anni ne aveva solo 17, capì che non poteva restare a casa.
E capì perché sacrificare la vita.
Lo si vede in questa foto, mentre osserva con pudore, e rabbia, a lato del corteo all black che rende omaggio al co-fondatore del Partito della Pantere Nere, Bobby Hutton, che Brando aveva conosciuto ed apprezzato, e che era stato assassinato dalla polizia di Oakland (il municipio a sudest di San Francisco dove l'organizzazione rivoluzionaria era stata creata con Newton e Bobby Seale nell'ottobre '66).
Gli spararono a bruciapelo mentre usciva da una casa, disarmato e con le mani in alto, dopo un'aggressione armata durante la quale era stato gravemente ferito Eldridge Cleaver.
Marlon Brando in quell'occasione parlò ai militanti afro-americani come neanche Marc'Antonio sul cadavere di Cesare. E lo avrebbe fatto ancora, durante una manifestazione per la liberazione del leader delle Black Panthers, Huey P. Newton, partecipando al corteo di 2000 militanti che arrivò fin sotto i cancelli della prigione.
Chiese conto, ai suoi connazionali, del colpevole silenzio di fronte a 400 anni di oppressione, schiavismo, sfruttamento e razzismo.
Intanto l'Fbi perfezionava un piano di soluzione finale («Cointelpro») per mezzo di provocazioni, diffamazioni, infiltrazioni, sicari ed eliminazione fisica dei leader pericolosi:
Fred Hampton, Mark Clark, George Jackson e tanti, troppi altri.
Hendrix, legato al Bpp, fu ucciso dall'Fbi che inventò la storia della overdose d'eroina.
Avrebbe fatto scuola!
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