mercoledì 27 gennaio 2010

Non di solo pane ...




O.E. (1755 - 1819)

I

Molini vengono chiamate quelle macchine le quali si servono di un rotismo azionato da una qualche forza agente dall'esterno al fine di frantumare una determinata sostanza. Qualora si utilizzi il termine molino senza ulteriore aggiunta, in tal caso ci si riferisce senz'altro a molini per cereali ... I molini sono un'invenzione antichissima.

II

Una luminosa mattina di luglio ai primi del secolo scorso si offrì ai cittadini di Filadelfia, bucolico insediamento lungo il fiume Delaware, il seguente spettacolo. Un veicolo grande dodici volte trenta piedi comparve in Center Square; esso trasportava una caldaia di ferro protetta da un rivestimento in mattoni, un serbatio d'acqua e un fumaiolo; una macchina con stantuffi, alberi a gomito, valvole, una puleggia e un bilanciere; inoltre una pompa, una gigantesca ruota a pale e un interminabile nastro attrezzato di secchielli; e codesto veicolo, pesante quindici tonnellate, girò, senza cavalli da tiro, ansimante, parecchi giorni intorno all'aiulo con la fontana. Quindi, tra il giubilo degli astanti, si diresse cigolando, con le proprie forze, fino in fondo alla via del mercato per una distanza di un miglio e mezzo e, giunto all'attracco delle navi, depose le ruote, immerse le pale e vaporando giù per il fiume scomparve infine alla vista.

III

Il costruttore, un uomo tarchiato dal volto paonazzo, stava in piedi sulla riva e rideva. Oltre al fatto che fosse una persona collerica sappiamo ben poca cosa di lui. Tutte le sue opere sono marcite e arrugginite e le sue carte, i suoi disegni e i suoi progetti li ha in gran parte bruciati. Nella storia del pane egli ha un ruolo importante.

IV

Molte delle parole che adoperava (era carrozziere qualificato) sono estinte: boccole, pianale, pioli e cinghioni. Cos'è un cielo ben teso egli avrebbe saputo spiegarcelo.

V

... una specie che dirige sistematicamente il proprio sviluppo attraverso una serie di interventi funzionali sulle proprie condizioni di vita e sul proprio programma genetico. Questo processo è detto Autoevoluzione. (Esempio: il carrozziere che scompare come carrozziere in quanto inventa una macchina a vapore. Anche il mugnaio non si estingue da solo). Lo scopo ultimo perseguito da questa funzionalità rimane sconosciuto.

VI

Il grano è versato nella tramoggia, scende per la scarpa o coppo nell'occhio e si intramette alle mole; tra la macchina dormiente e la girante viene triturato, indi respinto alla periferia a mezzo della corritoja e dalla finestrella del corbello, tra rosta e scorbazzo, passa al frullone ove viene stacciato dal buratello e le parti più sottili attraversando le stamigne di cui è tappezzato in giro il buratello, cadono nel cassone e le più grossolane finiscono nella madia posta appiedi del frullone. Il molino pullula di mugnai grondanti di sudore; di mastri mugnai, aiutomugnai, aspiranti mugnai; incessantamente muovono il farricello, le ceneri, il tritello, la polvere, la crusca, la farina abburattata, la farina a glutine forte, la farina a impasto sabbioso, il fior di farina, sollevano e trasportano, spalano e spostano da un lato all'altro. Poi appare l'inventore e costruisce un mulino dal quale i mugnai sono scomparsi. Nell'edificio deserto si muovono soltanto le norie, i montacarichi, gli alimentatori a catena, le tramogge: apparecchi grazie ai quali il prodotto viene convogliato talora verticalmente talora orizzontalmente da un congegno all'altro, fino a traversare da parte a parte la macchina evitando sporcizia e mestieri manuali.

VII

Diagrammi di flusso, elaboratori; produzione a catena, metodologia tecnica. Un endogeno rotismo di antichissime invenzioni azionato da una qualche forza agente dall'intenro. Un molino, ma niente più mugnai.


H.M. Enzensberger - Mausoleum -

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