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domenica 24 maggio 2009
I vivi e i morti
"I dati preliminari dell'inchiesta indicano che il suicidio è stato provocato da motivi d'ordine puramente personale" - Così recita il rapporto ufficiale!
A questo, aveva già risposto lo stesso Majakovskij nella sua autobiografia: "L'intera vita quotidiana attraverso motivi personali"!
"Non si devono sottomettere ai gretti umori personali gli interessi di una grande causa" - così erudisce il defunto Bela Kun!
Ma Majakovskij aveva già anticipatamente obiettato:
"Questo tema personale e gretto
più d'una volta rimasticato
l'ho rigirato come un sisifo poetico
e voglio rigirarlo ancora"
Il corsivista Kol'cov si affretta a dichiarare: "Majakovskij era pieno fin sopra i capelli delle sue faccende pratiche, letterarie e politiche. A sparare è stato un altro, una persona casuale, che dominò per un certo tempo la psiche indebolita del poeta militante e rivoluzionario. Un temporaneo accumularsi di circostanze"
E ancora Majakovskij, e una sua vecchia "risposta":
"E' dannoso il sogno
Ed è inutile fantasticare
bisogna sopportare la noia del lavoro
Ma capita che la vita si mostri sotto un altro profilo
e le cose grandi le capisci attraverso una sciocchezza"
Così, ancora continua a risuonare, quel colpo di pistola nel vicolo Lubjanskij, di mattina.
Dico, di mattina!!!
E la lettera, scritta due giorni prima. Dico, due giorni sono più che sufficienti. La barca dell'amore era ancora un po' più al largo del dolore. C'era tempo!
C'erano quelle parole:
"Lilja amami. Non dimenticarmi, difendimi, non abbandonarmi nemmeno quando sarò morto. Anche allora ,come quand'ero in vita, voglio essere il primo nella tua coscienza"
Inutili.
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