L'Assemblea Costituente venne convocata il 5 Gennaio del 1918 e, nonostante tutti gli sforzi del partito bolscevico che era al potere da tre mesi, la maggioranza che ne risultò era antibolscevica.I lavori dell'assemblea si svolgevano in un'atmosfera di indifferenza generale e di assolutà inutilità, eppure il partito bolscevico esitava a scioglierla.
Fu l'intervento, quasi fortuito, di un anarchico a deciderne lo scioglimento.
Anatol Jeleznakoff, marinaio di Cronstadt, era stato nominato, dal governo bolscevico, comandante del distaccamento di guardia alla sede dell'assemblea. Era il 19 Gennaio 1918 e da giorni i discorsi dei capi dei partiti politici dell'assemblea si prolungavano, inutili, fino a tarda notte. Il corpo di guardia, costretto ad aspettare la fine dei discorsi del giorno prima, era stanco ed esasperato. I bolscevichi ed i socialisti-rivoluzionari di sinistra avevano abbandonato la seduta. Jeleznakoff entrò nella sala alla testa del suo distaccamento. Si avvicinò al presidente, il socialista-rivoluzionario di destra Tchernoff, e disse: "Togliete la seduta, prego: i miei uomini sono stanchi!". Il presidente, sbalordito, protestò. E Jeleznakoff, minaccioso: "Ho detto che il corpo di guardia è stanco. Ne abbiamo abbastanza di queste chiacchiere inconcludenti. Avete ciarlato abbastanza. Uscite!".
L'assemblea obbedì.
L'indomani il governo bolscevico pubblicò il decreto di scioglimento.
Il paese rimase indifferente.
(fonte: Volin - La rivoluzione sconosciuta)
Nessun commento:
Posta un commento