giovedì 17 maggio 2007

"Il ragno è nero"



Sono passati ormai tre anni, da quella primavera del 2004, da quando Giorgio se n'è andato. Tre anni e non è trascorso un solo giorno in cui - per qualsiasi motivo - non mi sia capitato di rammentarlo, almeno una volta, per una battuta, un commento, una chiosa che lui avrebbe senz'altro fatto.
I suoi "tormentoni" - quelli che riuscivano sempre ad inchiodare al ridicolo, la realtà delle situazioni - sono da tempo diventati anche mio patrimonio.
Un modo di averlo accanto, naturalmente, preceduto da ... "come diceva il Santarelli".
Giorgio Santarelli. Girando in rete, ho trovato la pagina web che, su di lui, ha fatto l'Anpi, Sezione Oltrarno, di Firenze. E mi sono ricordato del drappo con cui è stato seppellito. E mi è anche tornato in mente di come si rideva, insieme alla moglie Laura, ricordando episodi del Giorgio Santarelli vivo. Ché quello morto, disteso a pochi metri, non era certamente lui! Non poteva essere lui! No, lui è quello nella foto. E' stato ed è rimasto sempre quello. Vent'anni, il mitra. E, sul viso, quel misto di espressione seria e l'aria di chi sta per pigliarti per il culo...
Alla tua salute, Giorgio!

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