Lenka Panteleev, marinaio di Kronstadt nel 1917, uno di coloro che sfondarono col calcio del fucile le porte del palazzo d'inverno, sta per terminare la sua carriera a Leningrado.
La sua leggenda vola per i bassifondi. Perchè ci sono di nuovo i bassifondi, a Leningrado!
Quando ricomparve il denaro, Lenka sentì che era arrivata la fine.
Lui non era un maneggiatore di idee. Era un egualitario!
E così si fece bandito per svaligiare le prime gioiellerie, aperte dai primi neocapitalisti della "Nep".
Questa sera, gli uomini della milizia (che in cuor loro ammirano Lenka) lo hanno circondato nella sua "malina". Il suo rifugio. Naturalmente, è stato venduto da qualcuno!
Ci sono donne ed alcool. Panteleev entra, si toglie la tunica di cuoio, tracanna un bicchiere di vodka, prende la sua chitarra. Che cantare?
"Rotola sotto la mannaia, testa di Sten'ka Razin"
Lo abbattono mentre canta.
Finita, anche quella pericolosa chitarra!
Gli uomini della milizia, pagati quaranta rubli al mese, portano sul chepì la stella rossa che i Panteleev si stamparono, per primi, sulla fronte.
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