La consegna delle chiavi
- come il centro democratico della Germania in crisi apre la strada al fascismo -
Tomasz Konicz [***]
La disinvoltura e la scioltezza con cui si sta verificando la fascistizzazione della Germania nella campagna elettorale del 2025 può davvero far venire le vertigini. Sta avvenendo tutto in rapida successione, ed è quasi impossibile prendere fiato o fare una pausa di riflessione. Erich Kästner ha paragonato la dinamica fascista prima del passaggio di potere nel 1933 a una palla di neve, che con il passare del tempo degenera in una valanga che poi difficilmente potrà essere fermata. Oggi la Germania si trova coinvolta in una valanga bruna di questo genere. Le manifestazioni antifasciste su larga scala dell'anno scorso [*1], promosse come risposta alle espulsioni incostituzionali nei quartieri dell'AfD, sono rimaste senza effetto. Nessuna procedura di messa al bando contro l'AfD è all'orizzonte, mentre invece l'AfD ha potuto apertamente includere nel suo programma elettorale [*2] le deportazioni di massa sotto il nome di "Remigration". A partire dalla legislatura del 2019, sembra che abbastanza realisticamente ci possa essere, come prevede anche l'AfD nei suoi documenti strategici un regime decisamente fascista.
("Im Land der Täter") Nella Terra dei Colpevoli, i loro eredi politici si stanno preparando a "prendere il potere", di nuovo. Ma in realtà questo non è un fattore decisivo. Del resto, sono proprio le forze del centro democratico a consentire una transizione senza attriti e senza sforzo verso la gestione fascista della crisi. Il grembo da cui è nato è ancora fertile, ma questa volta non sembrano esserci nemmeno le doglie del parto. Da un lato, ci sono i partiti della destra democratica, come la conservatrice CDU e l'economicamente liberale FDP, i quali da tempo sono impegnati in una competizione fascistoide per superare l'AfD. Ma anche gli altri partiti, come la SPD, i Verdi e il Partito della Sinistra, hanno da tempo capitolato all'egemonia della destra, e di conseguenza hanno riadattato la propria retorica. La ridicola figura del leader della FDP, Christian Lindner - che scrive lettere d'amore libertarie di destra a Elon Musk [*3], per poi ritrovarsi estromesso dalle luci della ribalta, dall'AfD [*4] - è solo un sintomo di questa tendenza generale al fascismo da parte del centro neoliberale, che alla fine ne resta divorato. La CDU sta ampliando la richiesta fascista di deportazioni di massa di persone con un background migratorio, includendo la richiesta di revoca della cittadinanza ai cittadini con doppia cittadinanza che hanno commesso reati penali [*5] L'irrigidimento costante del regime di internamento per i rifugiati, che sotto la pressione dell'AfD viene perseguito da tutti i partiti, è ora arrivato allo slogan “letto, pane e sapone ”[*6] . La responsabilità penale a partire dall'età di 12 anni [*7] , il lavoro forzato per i disoccupati (già introdotto congiuntamente dalla CDU e dall'AfD a Schwerin)[*8] , i tentativi pubblici di riabilitare le SS, [*9] eccetera; quando i tabù della civiltà vengono infranti quotidianamente, dopo che la società tedesca è stata completamente travolta dalla valanga fascista, niente fa più scandalo. L'AfD ha potuto ottenere la sua vittoria ideologica finale in seguito all'attentato islamista di Solingen nell'autunno del 2024 [*10] , allorché il Presidente federale Steinmeier ha dichiarato che i rifugiati, e non l'estremismo, sono il nemico pubblico numero uno. Nel fare ciò, il Grüßaugust supremo della Repubblica Federale di Germania ha semplicemente seguito la logica fascista, attraverso la personificazione delle cause della crisi; e questo nell'anno in cui i crimini dell'estremismo di destra hanno raggiunto un nuovo massimo storico, il quale era già molto sopra il livello dei crimini islamisti (a parte il fatto che l'islamismo non è altro che una forma di ideologia fascista della crisi specifica della sfera culturale islamica [*11] , la quale si scatena in tempi di crisi con meccanismi simili: estremismo di centro, mania identitaria, crisi di competizione). Lo slogan "Fuori i rifugiati!" è ora dottrina dello Stato tedesco. Tutto questo risponde a una logica interna alla crisi capitalistica. Al centro del processo di crisi globale, la macchina dello sfruttamento capitalista è sempre più in affanno, anche nella RFT, e pertanto all'interno delle sue élite funzionali si sta ora organizzando un passaggio di consegne quasi senza problemi, alla fine del quale si cambia la modalità di gestione della crisi. Questa volta, il fascismo sbiadito in quanto forma terroristica di crisi del dominio capitalista viene accompagnato da una trasformazione opportunistica dell'intero sistema politico, che cerca di adattarsi ad esso attraverso l'autoritarismo, la produzione di risentimento e il populismo. Il “passaggio di consegne” fascista, per restare alla metafora, sta avvenendo anche all'interno dei partiti democratici.
In che modo la democrazia divora i suoi figli
Sconvolge la borghesia liberale e i patrioti costituzionali che credono nella democrazia, il fatto che la transizione dalla gestione democratica a quella autoritario-fascista della crisi sia così fluida. E questo vale non solo per la Repubblica federale di Germania, ma soprattutto per gli Stati Uniti. Il teorico della crisi, Robert Kurz, aveva descritto questo sviluppo, già all'inizio del millennio, nel suo saggio "La democrazia divora i suoi figli. Osservazioni sul nuovo radicalismo di destra" [*12], le cui previsioni erano corrette. La democrazia capitalista si basa sulla concorrenza generale del mercato, attraverso la quale il processo feticistico di un'illimitata valorizzazione del capitale viene infine perfezionato. Tutto il discorso democratico, vale a dire, la "competizione tra partiti democratici", ruota principalmente intorno all'economia, ossia, all'ottimizzazione della valorizzazione del capitale. L'assurda costituzione orwelliana della democrazia capitalista si basa proprio sul fatto che gli occupanti del tapis roulant capitalista perfezionano sotto la propria direzione lo sfruttamento e l'asservimento alle premesse del processo di valorizzazione del capitale. Ma non appena il sistema comincia a vacillare a causa dell'intensificarsi delle contraddizioni interne ed esterne del processo di valorizzazione, non appena scompaiono le gratificazioni materiali derivanti dalla sua sottomissione delle parti sostanziali delle classi medie, ecco che, quasi naturalmente, cominciano i corrispondenti sforzi – fuori dalla logica interna del discorso democratico – volti a spingere la logica della valorizzazione fino al più barbaro estremo. L'accresciuta sottomissione ai vincoli pratici legati alla crisi del capitale, viene poi accompagnata dall'esclusione e infine dall'estinzione dei concorrenti, o delle fasce economicamente superflue della popolazione; che ora vengono ideologizzate in modo da personificare il processo di crisi. In questo processo, nel mirino di queste permanenti campagne diffamatorie di destra ci sono due gruppi di popolazione: oltre ai rifugiati e alle persone con un background migratorio, sono soprattutto i disoccupati e le fasce emarginate della popolazione ad essere di nuovo – come è avvenuto all'inizio del 21° secolo, quando sono state applicate le famigerate leggi sul lavoro Hartz IV [*13] – costruite in quanto immagini dei nemici. L'inasprimento e l'aumento della repressione praticata nei confronti dei rifugiati, soprattutto durante la campagna diffamatoria alla fine del 2023 [*14], ora devono essere applicati anche contro gli emarginati "locali". Potenzialmente, però, a essere nel mirino, saranno tutti i gruppi economicamente "superflui". La rinnovata dinamizzazione del fascismo nella Repubblica Federale, i confini ormai quasi fluidi tra il centro e gli "estremisti" [*15], possono quindi essere comprese solo in relazione alla recente crisi in atto nella Repubblica Federale Tedesca: il fascismo è soprattutto un'ideologia della crisi. La Germania è in una crisi economica, che è esacerbata a partire dal suo modello economico incentrato sulle esportazioni [*16]. L'ondata di crisi innescata dalla pandemia ha poi scosso la globalizzazione su cui si basavano i campionati mondiali di esportazione della Germania. L'inflazione ostinata, emersa dal 2020, in poi ha significato che le banche centrali hanno dovuto porre fine alla loro politica monetaria espansiva, la quale per decenni era stata alla base dell'economia neoliberista della bolla finanziaria e dei corrispondenti cicli di deficit globale. Il sistema mondiale è entrato così nell'era della crisi della stagflazione [*17]. Con le strozzature dell'approvvigionamento e il sovraccarico delle catene di produzione globalizzate, le tendenze al protezionismo e alla deglobalizzazione sono pertanto finalmente riuscite a prevalere durante la pandemia, con gli Stati Uniti al centro, sempre più concentrati sull'integrazione verticale [*18], sul Nearshoring [*19] e sulla reindustrializzazione. La guerra in Ucraina ha rappresentato un altro shock dirompente per il processo di globalizzazione [*20].
L'ideologia tedesca in crisi
Il modello economico tedesco, che dall'introduzione dell'euro e dall'attuazione dell'Hartz IV mirava a raggiungere eccedenze di esportazione – cioè l'esportazione di debito, disoccupazione e deindustrializzazione – ha però esaurito la sua forza. La crisi della globalizzazione, alla quale la Deutschland AG si è adattata, costituisce lo sfondo effettivo dell'accelerazione della crisi economica nella Repubblica Federale. Con l'industria delle esportazioni, tuttavia, anche quelle forze all'interno delle élite funzionali tedesche che si opponevano al rafforzamento dell'estrema destra per i propri interessi economici, oggi si trovano ancora più sulla difensiva [*21]. In tale contesto, finisce per essere anche particolarmente devastante la vittoria elettorale di Trump, in quanto essa elimina in gran parte la pressione esterna a combattere le tendenze fasciste nella Repubblica Federale. Finora l'ideologia dell'AfD è stata in conflitto con gli interessi dell'industria dell'export, la quale ha sempre dovuto fare attenzione alla buona reputazione internazionale del Made in Germany – danneggiato nel 2018 dagli orchi nazisti di Chemnitz, pompati e pieni di metanfetamine durante le loro rivolte, simili a pogrom, contro i migranti [*22]. Dopo la crisi dell'industria tedesca delle esportazioni, e la continua miseria economica, tutto questo è in gran parte giunto al termine: mentre il neoliberismo predicava la benedizione dei mercati aperti, tutti gli attori rilevanti si stanno attualmente superando a vicenda nel richiedere la chiusura delle frontiere, insieme a isolamento e restrizioni all'immigrazione, dopo che l'economia delle esportazioni a lungo termine è collassata. Appare ovvio che qui – con l'urgenza dell'isolamento, dell'etnia, della nazionalizzazione, ecc. – vediamo semplicemente il riflesso ideologico dello sconvolgimento verificatosi nello sviluppo globale della crisi [*23], la quale ora dà una spinta al prefascismo tedesco. Vista da lontano, l'intera faccenda sembra decisamente ridicola. Per anni, la Germania ha beneficiato della globalizzazione a causa di enormi surplus commerciali in quanto parte della sua politica del "beggar-thy-neighbor"[impoverisci il tuo vicino], con l'esportazione di debito e di disoccupazione [*24] Le contraddizioni della crisi del capitale sono state semplicemente esportate, mentre la corporazione degli economisti tedeschi è stata oltraggiata dalle montagne di debiti all'estero che le eccedenze commerciali tedesche inevitabilmente producono. Ora che queste eccedenze di esportazioni e gli squilibri commerciali globali hanno portato con sé le corrispondenti ricadute protezionistiche, anche per l'ex campione del mondo delle eccedenze di esportazioni, la crisi sta tornando; mentre la sensazione di essere stati traditi si sta diffondendo tra le classi medie in una crisi, le cui cause a loro volta si trovano al di fuori delle prestazioni tedesche, e ora anche fuori della comunità nazionale. La Germania ha sofferto, ha stretto la cinghia, ha patito la fame, per adattarsi perfettamente alla corsa al successo della globalizzazione neoliberista – e ora soffrirà duramente nella grande svolta verso la deglobalizzazione.L'odio della destra verso le personificazioni ideologiche delle dinamiche di crisi in rapido aumento innescate da questo cambiamento di paradigma si concentra sui rifugiati, sulle persone con un background migratorio, sui disoccupati e sulle persone socialmente svantaggiate, come da consolidata tradizione. Nel contesto dell'estremismo fascista di centro che si manifesta in tempi di crisi, la competizione sociale darwinista, nazionalista e talvolta semplicemente razzista nella crisi, coincide ora in larga misura con la realtà della crisi tardo-capitalistica. Mentre l'intero discorso liberale, secondo cui la Germania ha bisogno di molti immigrati, con il progredire della crisi economica sta sempre più scomparendo dalla sfera pubblica. Quasi tutte le forze dello spettro politico della RFT hanno ormai seguito la linea dell'AfD in modo da allucinare il fenomeno migratorio e i rifugiati come un male fondamentale della malata Deutschland AG - il che significa che la crisi sistemica del capitalismo e il ruolo della Repubblica Federale nel suo sviluppo possono essere convenientemente ignorati. Questo vale anche per i Verdi, il cui candidato cancelliere vuole apertamente deportare i rifugiati disoccupati [*25]. E vale anche per il cosiddetto Partito della Sinistra, che sta cercando di copiare il populismo di Wagenknecht - che era il mero accompagnamento ideologico alla formazione del fronte trasversale - in tutta serietà opportunistica sotto forma di demagogia sociale [*26] Sulla questione dei rifugiati, l'uniformità all'interno dell'intero spettro politico sembra ora aver assunto un sapore addirittura totalitario. Non c'è quasi più nulla che possa fermare il cammino dell'AfD verso il potere, ora che l'effetto civilizzante dei grandi surplus commerciali sulla politica interna tedesca si sta sempre più esaurendo. Ma anche l'agitazione contro quello che sarebbe il secondo grande nemico, dopo lo scoppio della crisi economica – contro i disoccupati – non sarà più in grado di contribuire alla formazione di una politica economica sostenibile: l'abolizione provvisoria e tiepida del lavoro forzato nella Repubblica Federale, che è stata attuata dalla cosiddetta coalizione semaforo di SPD, Verdi e FDP, ora, sotto la pressione della destra dovrà essere abolita di nuovo. Infatti se la CDU, la SPD, la FDP, l'AfD o il BSW dovessero fare la loro parte, le leggi sul lavoro Hartz IV verrebbero reintrodotte nel 2025.
Il soggetto in crisi
Il riflesso della crisi, promosso dalla destra in una serie di campagne denigratorie contro gli emarginati sociali - dalla FDP alla CDU all'AfD - consiste in una ripresa dei metodi sadici di disciplinamento e di abbassamento dei costi della merce lavoro, attuati all'inizio del XXI secolo nell'ambito del programma Hartz IV e dell'Agenda 2010 [*27]. La fascistizzazione della Repubblica Federale sta infatti facendo ritorno al suo luogo d'origine, ma su un gradino più alto della scala, perché la destra tedesca avverte istintivamente che questo programma di assoggettamento ha rappresentato l'inizio della sua ascesa politica. Si tratta infatti di un riflesso autoritario che sta riaffiorando in ampi strati della popolazione di fronte alla crisi economica, come avvenne circa un quarto di secolo fa. Già nel 2010 lo psicologo sociale Oliver Decker aveva riassunto questa economizzazione delle ideologie autoritarie e di destra, alimentata dall'Agenda 2010, come segue [*28]: «La costante attenzione agli obiettivi economici - o più precisamente: la richiesta di sottomissione alle loro premesse - rafforza un ciclo autoritario. Porta a un'identificazione con l'economia, per cui le richieste di rinuncia a favore di quest'ultima portano al tipo di aggressione autoritaria che si scatena contro le persone più deboli». Maggiore è la pressione esercitata sul salariato autoritario, maggiore è il suo bisogno di vedere le persone più deboli spremute e sfruttate come lo è lui stesso. Questo “ciclo autoritario” forma anche quel pantano che, in interazione con le ondate di crisi del XXI secolo, prepara la strada al fascismo tedesco. Il nesso causale tra l'impoverimento e l'esclusione dei disoccupati, e il peggioramento delle loro condizioni di lavoro, viene ignorato e lascia il posto a riflessi irrazionali di odio e di sadismo, che preparano il terreno per le ideologie neofasciste della crisi. All'inizio del XXI secolo, la neoliberista “politica della rinuncia” - vale a dire, la sottomissione alle premesse del processo di valorizzazione - ha promosso l'aggressione autoritaria contro le vittime della crisi, sulla quale si basano anche le ideologie populiste ed estremiste di destra. L'ideologia neoliberale dell'asservimento, che spesso strumentalizza un concetto vuoto di libertà, ha costituito il terreno di coltura per le ideologie della crisi di destra. I concetti di estremismo centrista e ribellione conformista sono quindi indispensabili per comprendere il successo della Nuova Destra e del neo-nazionalismo in quanto eredi del neoliberismo. È proprio qui che, di fronte all'aggravarsi della crisi del 2025, la destra vuole tornare. E questo programma di sottomissione costerà loro qualcosa - l'inasprimento del “reddito di cittadinanza” già deciso alla fine del 2024 non porterà a risparmi, ma a costi aggiuntivi per centinaia di milioni [*29]. Parlare di abusi di massa da parte dei disoccupati è solo una chimera ideologica. Il capitalismo, come culto della morte rivitalizzato dal feticismo del capitale [*30] , come religione secolare [*31] che richiede il sacrificio umano, entra qui pienamente in scena. Attraverso la sofferenza, attraverso il sacrificio - preferibilmente dei membri più deboli e indifesi della società - la Germania deve riconquistare il favore del Capitale nel suo slancio contraddittorio, nella sua condizione di soggetto automatico che devasta l'umanità e il mondo dal punto di vista sociale ed ecologico, e nella sua smisurata coazione allo sfruttamento. Lavori forzati, fame, abolizione del congedo malattia retribuito, campi di lavoro, riduzione dei costi salariali: si può risentire tutto il vecchio programma, lo stesso discorso che si basava sull' insistenza contro i disoccupati pigri al momento dell'attuazione della Hartz IV. E non si tratta solo dei partiti di destra, ma anche in questo caso abbiamo a che fare con un'uniformità quasi totalitaria. Ancora una volta, tutta la faccenda ha un tocco di ridicolo, ad esempio quando i politici dell'SPD usano esattamente le medesime frasi per scagliarsi contro i disoccupati, come facevano i loro predecessori all'inizio di questo millennio. «Non c'è nessun diritto di essere pigri», la frase incendiaria usata dall'allora Cancelliere Gerhard Schröder [*32], è stata ripetuta anche dal leader dell'SPD Lars Klingbeil nell'autunno del 2024 [*33]. Naturalmente, l'SPD è anche in grado di immaginare di sostenere la riduzione totale dei sussidi per i cittadini e la reintroduzione del lavoro forzato, come richiesto dalla CDU.
Nuova disfunzionalità tedesca
Il problema interno del capitalismo con questo ricorso riflessivo al sadismo del lavoro è solo che - da una prospettiva puramente economica - ora è disfunzionale. In Germania, Hartz IV e Agenda 2010 hanno avuto successo. perché hanno abbassato il prezzo medio del lavoro durante la fase ascendente della globalizzazione, riducendo così il costo unitario del lavoro nella Repubblica Federale. Nell'era della globalizzazione, ciò ha permesso la vera e propria esplosione dei surplus commerciali tedeschi all'inizio del XXI secolo, soprattutto con l'introduzione dell'euro. Tuttavia, questa via d'uscita dalla crisi, in cui le economie si rifugiano in una politica di “beggar-thy-neighbour” [impoverisci il tuo vicino], è bloccata di fronte al crescente protezionismo e alla deglobalizzazione della "Deutschland AG". Queste misure non faranno altro che aggravare la crisi sociale, senza che tuttavia ci sia alcun “ritorno” sotto forma di boom delle esportazioni. Né i mercati di vendita extraeuropei né i Paesi dell'eurozona - che stanno soffrendo per mano del principale sadico dell'austerità tedesca, Wolfgang Schäuble - potranno nuovamente permettere eccedenze commerciali tedesche così estreme. Tuttavia, ciò che sicuramente verrà ottenuto con questa sadica ripetizione del sistema Hartz IV, è l'instaurazione definitiva del lavoro forzato nella RFT, grazie al quale un'ulteriore caratteristica della gestione fascista della crisi potrà trovare spazio nella crisi sistemica che si sta manifestando. Come già spiegato più volte, questa dinamica fascista, che si sta trasformando in una valanga, trae la sua apparente inevitabilità dal fatto che nasce in modo del tutto naturale a partire dall'ideologia tardo-neoliberista prevalente [*34], e dall'identità nazionale tardo-capitalistica [*35] . Ignorando l'irreversibile crisi sociale ed ecologica, per cui il capitale deve fallire perché ne è esso stesso la causa, l'ideologia e la pratica del prefascismo tedesco appaiono quasi inevitabili; sembrano inoltre rispondere agli interessi dei salariati, i quali possono così sperare che al loro posto verranno colpiti gli Altri - gli emarginati, gli stranieri, i rifugiati, le minoranze, gli anziani, gli incapaci di lavorare, i gay, i transessuali, ecc.. Le mostruose menzogne, puramente suicide, su cui si basa questo estremismo fascista di centro diventano visibili solo attraverso una riflessione radicale sul processo di crisi, il quale è necessario che vada sempre di pari passo con la fuga dalla prigione del pensiero ideologico e identitario del tardo capitalismo. Deportazioni, repressioni, chiusura delle frontiere e formazioni statali autoritarie non supereranno la crisi del capitale, né nella sua dimensione economica né in quella ecologica [*36] . La crisi non proviene dall'esterno, ma è fatta in casa. Il livello di produttività globale, la crisi climatica - non possono essere semplicemente chiusi fuori o espulsi alle frontiere. Anche il calcolo su cui si basa la mania isolazionista europea e americana, secondo cui il sarebbe, per primo, il Sud globale a diventare inabitabile nella crisi climatica, ragion per cui, nel mentre, noi del Nord dovremo quindi isolarci da subito, alla luce delle molte incognite della prossima catastrofe climatica appare del tutto illusorio. Un collasso della Corrente del Golfo, che potrebbe verificarsi nel giro di pochi anni, colpirebbe in modo particolarmente duro proprio l'Europa e l'America nord-orientale - le regioni in cui la destra ha avuto un successo particolare nel divulgare il proprio potenziale isolazionismo assassino di massa [*37]. Se esistesse ancora una sinistra in grado di agire da forza progressista, secondo quella che è la propria concezione, affronterebbe attivamente questa semplice e ovvia verità e ne farebbe la base di una pratica di trasformazione emancipatrice: Ogni speranza di mantenere il processo di civilizzazione, può essere sostenuta solo a condizione che il capitale, il quale è in agonia, venga superato [*38]. Ecco il punto archimedeo che consentirebbe una mobilitazione antifascista di successo, basata sulla realtà della crisi. Solo così si potrebbe combattere efficacemente e con successo il culto fascista della morte. Nella crisi permanente del tardo capitalismo, l'unico interesse che può essere formulato in maniera razionale, è l'interesse per una rapida trasformazione del sistema.
- Tomasz Konicz, Pubblicato il 18/1/2025 su Tomasz Konicz.Wertkritik, Krise, Antifa -
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1 https://www.konicz.info/2024/01/31/ein-letztes-mal-antifa/
2 https://www.t-online.de/nachrichten/deutschland/innenpolitik/id_100571646/afd-parteitag-in-riesa-alice-weidel-laesst-die-maske-fallen.html
3 https://nachrichten.ag/deutschland/lindner-verteidigt-musk-deutschland-braucht-mut-wie-milei/
4 https://www.tagesschau.de/inland/bundestagswahl/parteien/weidel-musk-100.html
5 https://www.focus.de/politik/deutschland/pass-weg-fuer-kriminelle-cdu-legt-nach-laesst-aber-entscheidende-fragen-offen_2de31ee3-ca90-435a-9f8d-ead567469fdc.html
6 https://www.zdf.de/nachrichten/politik/deutschland/merz-asylpolitik-migration-cdu-csu-wahlprogramm-100.html
7 https://www.n-tv.de/ticker/CDU-fordert-schaerferes-Jugendstrafrecht-article25055763.html
8 https://www.focus.de/politik/deutschland/nach-thueringer-vorbild-schwerin-verhaengt-arbeitspflicht-fuer-buergergeld-empfaenger_id_260607674.html
9 https://www.morgenpost.de/politik/article242439534/Nach-Krah-Aussagen-AfD-Politiker-normalisiert-SS-Verbrechen.html
10 https://www.tagesschau.de/inland/gesellschaft/anschlag-solingen-104.html
11 https://www.konicz.info/2021/08/17/von-gruenen-und-braunen-faschisten-2/
12 https://exit-online.org/textanz1.php?tabelle=autoren&index=29&posnr=49
13 https://www.konicz.info/2013/03/15/happy-birthday-schweinesystem/
14 https://www.kontextwochenzeitung.de/debatte/667/die-extreme-mitte-9310.html
15 https://www.konicz.info/2022/10/27/radikalitaet-vs-extremismus/
16 https://www.konicz.info/2024/01/25/leerlauf-der-exportdampfwalze/
17 https://www.konicz.info/2021/11/16/zurueck-zur-stagflation/
18 https://www.konicz.info/2024/01/09/vertikal-gewinnt/
19 https://www.konicz.info/2023/11/20/neue-kapitalistische-naehe-2-0/
20 https://www.konicz.info/2022/05/24/eine-neue-krisenqualitaet/
21 https://www.konicz.info/2023/12/26/konjunktur-fuer-faschismus/
22 https://www.saechsische.de/kultur/5-jahre-nach-den-ausschreitungen-neonazi-achse-chemnitz-dortmund-ist-eine-einbahnstrasse-YBFWXIHAFEKUJYZXU3RS2674SY.html
23 https://www.konicz.info/2022/05/24/eine-neue-krisenqualitaet/
24 https://www.konicz.info/2012/12/21/der-exportuberschussweltmeister/
25 https://www.msn.com/de-de/nachrichten/politik/robert-habeck-macht-klare-ansage-an-syrer-ohne-arbeit/ar-AA1x1UyM
26 https://www.konicz.info/2022/11/07/rockin-like-its-1917/
27 https://www.konicz.info/2013/03/15/happy-birthday-schweinesystem/
28 https://www.welt.de/politik/deutschland/article10442527/Wirtschafts-Fixierung-schuert-autoritaere-Aggression.html
29 https://www.welt.de/wirtschaft/plus254289756/Buergergeld-351-Millionen-Euro-fuer-Zusatz-Termine-der-heikle-Preis-der-neuen-Haerte.html?utm_source=pocket_reader
30 https://www.konicz.info/2022/10/02/die-subjektlose-herrschaft-des-kapitals-2/
31 https://www.konicz.info/2014/01/07/die-prophezeiung/
32 https://www.manager-magazin.de/unternehmen/artikel/a-126811.html
33 https://web.de/magazine/politik/spd-chef-buergergeld-ansage-recht-faulheit-40110276
34 https://www.kontextwochenzeitung.de/politik/376/neo-aus-liberal-wird-national-5145.html
35 https://konicz.substack.com/p/europa-im-identitaetswahn
36 https://www.konicz.info/2022/01/14/die-klimakrise-und-die-aeusseren-grenzen-des-kapitals/
37 https://www.konicz.info/2024/02/23/von-oekonomischen-und-oekologischen-sachzwaengen/
38 https://www.konicz.info/2022/10/12/emanzipation-in-der-krise/