mercoledì 18 maggio 2011

Gerarchie

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Uno studio fatto dall'Università di Catania dimostra che le organizzazioni gerarchiche meritocratiche sono meno efficienti di quelle che promuovono i propri membri a partire dalla semplice casualità. Per arrivare a questo, fa uso di alcune ipotesi di senso comune circa competenza e incarico per quantificare ciò che è noto come il Principio di Peter (nel 1969, il canadese psicologo Laurence J. Peter ha affermato: "Ogni nuovo membro di una organizzazione gerarchica scala la gerarchia fino a quando lui/lei raggiunge il suo massimo livello di incompetenza").
I posti di lavoro, e la minimizzazione dei salari, sono ancora impostati su una divisione del lavoro gestita all'interno di strutture gerarchiche. Tuttavia le organizzazioni capitaliste - in particolare quelle basate sui servizi - hanno da tempo riconosciuto le inefficienze di riferirsi esclusivamente all'organizzazione di tipo gerarchico, ed hanno introdotto nuove pratiche di lavoro per ottenere i benefici di una maggiore e più diffusa cooperazione.
Inoltre, il processo di monopolizzazione del capitale è sempre meno associato alla creazione di gigantesche strutture aziendali, di quanto non fosse nei decenni del dopoguerra. Ultimamente, demerging e franchising sono stati sempre più assunti come mezzi per aumentare l'efficienza della gestione (e mantenere bassi i salari). Questo significa che le condizioni, per cui si verifichi il Principio di Peter, sono probabilmente meno diffuse rispetto a quando è stato inizialmente proposto.
E 'un errore credere che le gerarchie, e l'autoritarismo palese, siano parte integrante di un funzionamento efficace dell'organizzazione capitalista. Molte aziende redditizie, come Google, sposano una cultura anti-gerarchica. Tutto viene messo in discussione, nella continua ricerca di una maggiore valorizzazione.
Però,questo approccio pragmatico alle organizzazioni gerarchiche non si verifica a sinistra. Lì, esiste ancora una convinzione intrinseca che l'organizzazione gerarchica sia superiore a quella non-gerarchica. Ironicamente, gran parte della presunta prova di ciò sarebbe il "successo" dell'organizzazione capitalista. Qualsiasi appello ad un'organizzazione non gerarchica, viene respinto in quanto inefficace e in quanto "idealismo anarchico". Perciò, la sinistra continua a promuovere lo scimmiottamento di forme capitalistiche sempre più datate, basate sui principi del taylorismo, ovvero "il partito". Questo studio dimostra ciò che molte persone che hanno lavorato all'interno di un'organizzazione gerarchica conoscono già: che è difficile immaginare qualcosa di meno efficiente per lo svolgimento di compiti definiti.
Nel constatare che la promozione di persone in modo casuale, all'interno di un'organizzazione, è più efficiente della promozione in base al merito, lo studio apre la strada alla dimostrazione che organizzarsi per mezzo di libere assemblee con delegati revocabili, ecc. sia, quanto meno, altrettanto efficace, oltre ad essere migliore da un punto di vista ideale.
Per quelli ancora organizzati in gruppi leninisti/trotskisti che sperano di costruire il prossimo partito bolscevico, gli autori dello studio hanno creato uno strumento di simulazione per mostrare quanto velocemente vada in malora un'organizzazione d'avanguardia meritocratica. Incompetenza, nepotismo, e la crudeltà che ne risulta, non sono causati dalla presenza di troppi contadini piccolo-borghesi - o da una delle tante altre scuse storico-materialiste - ma sono un risultato intrinseco al progetto di sistema gerarchico.

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