Nel suo spogliatoio, mentre risponde alle domande della stampa, mentre si annoda la sua vestaglia-feticcio di pelle di leopardo, si affollano mafiosi, politici e gente del mondo dello spettacolo. Ognuno vuole condividere la notte di gloria del campione. E lì, in quel preciso momento, LaMotta rimane paralizzato, mentre il suo volto impallidisce alla vista di Harry Gordon, quel libraio che era convinto di avere ucciso, con un colpo in testa per prendergli il portafoglio, prima di cominciare a vagabondare di riformatorio in riformatorio. No, non era un fantasma, uscito dalla tomba per venire a riscuotere il giorno in cui LaMotta meno se lo aspettava!
Quel vecchio con la testa piena di cicatrici è Harry Gordon in persona. A quanto pare, la stampa era stata troppo precipitosa nell'annunciarne la morte. L'uomo era sopravvissuto al colpo in testa, in quel vicolo buio, ed ora era venuto nello spogliatoio di LaMotta per stringere la mano al nuovo campione. Con Harry vivo e vegeto, Jake si sentì liberato da quella bestia, che lo aveva tormentato col senso di colpa, facendolo diventare un'insensibile macchina programmata per distruggere ogni essere vivente sul ring. Una volta saputo che Gordon non era più il suo incubo, e che era in buona salute, il Toro del Bronx respirò di sollievo e cominciò a godere di quel che più di tutto aveva sempre desiderato. La cintura di campione.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
giovedì 23 febbraio 2012
sesto round
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