Nel 1960, sentendo che non sarebbe rimasto a lungo su questa terra, John Steinbeck decise di viaggiare in lungo e in largo per l'America per l'ultima volta. Il celebre autore di "Furore" e di "Uomini e Topi", partì dalla sua casa di Long Island a bordo di Ronzinante (il suo camper appositamente costruito) ed accompagnato dal suo barboncino francese, Charley. Nel 1962 venne pubblicato "Travels with Charley: In Search of America". Le pagine finali del libro, che sarà l'ultima opera originale di Steinbeck, pubblicata mentre era in vita, sono illustrate da questa mappa degli STati Uniti, che racconta l'itinerario ed alcuni degli episodi del viaggo fatto da Steinbeck con Charley.
Steinbeck, Ronzinante e Charley viaggiarono per gli Stati Uniti in senso antiorario, lungo circa 10.000 miglia che li videro passare attraverso il New England fino alla cima del Maine, per poi raggiungere il confine canadese toccando le cascate del Niagara, poi giù a Chicago e proseguendo per Seattle passando per Fargo, prima di girare a sud verso la valle di Salinas, che era stata la scenografia della gioventù di Steinbeck. Il trio completò la "circum-ambulazione" via Texas, New Orleans ed un pezzo enorme del profondo sud.
Il diario di viaggio Steinbeck è una sorta di "Stato dell'Unione", senza l'ottimismo obbligatorio del discorso annuale del Presidente. Lo scrittore è amareggiato dal ritmo imposto dalla tecnologia e dalla direzione che ha preso il cambiamento sociale negli Stati Uniti. Si lamenta dell’opacità del paese, della paura, dell'omogeneità e degli sprechi.
E questo ci dice assai più dello scrittore, di quanto ci dica del soggetto del libro: Steinbeck è malato, e abbastanza depresso, quando intraprende il suo viaggio. Quello che il percorso trans-americano non riesce a dargli, è il vino della sua giovinezza.
Viene da confrontarla, questa mappa con un'altra, analoga. Quella del viaggio, in auto-stop, di Jack Kerouac, nel 1947. Kerouac seguì un percorso un po' meno di confine, ma entrambe le traiettorie sono abbastanza simili: iniziano e finiscono a New York, passando per Chicago e si dirigono in California, seguendo la costa occidentale, prima di tornare a sud est.
Ma il viaggio di Kerouac divenne la base per un diverso genere di libro: On the Road (Sulla strada), un flusso lirico di coscienza, un tributo all'America. Quel diario di viaggio divenne la bibbia della cosiddetta generazione Beat.
Perché una simile differenza di tono e di prospettiva? Era più omogeneizzata, l'America del 1960, rispetto a quella del 1947? Oppure era solo per il fatto che Kerouac era giovane, e Steinbeck vecchio?
Il libro di Steinbeck arrivò al primo posto, nella lista dei Bestseller del New York Times; e lo scrittore, pochi mesi dopo, venne insignito del Premio Nobel per la letteratura (anche se non proprio per questo libro). Negli anni successivi, è stata messa in dubbio la veridicità di molti dei passaggi del libro, compresi alcuni degli aneddoti del viaggio con Charley. Anche il figlio di Steinbeck, John Jr., ha espresso diversi dubbi, argomentando : "Lui se ne stava seduto nel suo camper, e poi scriveva tutte queste cose."
Nessun commento:
Posta un commento