Era un mercoledì, quel 14 ottobre del 1936, quando ad Albacete cominciarono ad arrivare i primi contingenti delle Brigate Internazionali che in breve avrebbero trasformato la città in una "Babele della Mancia", come titolava un quotidiano locale. Arrivavano da più di 50 paesi, ed erano un esercito internazionale unico nella storia, sia per il numero sia per la sua natura volontaria, non mercenaria. La loro organizzazione ed il reclutamento, erano stati decisi dal Comintern, con l'appoggio di Stalin, ma in capo a poco più di un anno il sempre maggior disinteresse da parte dell'Unione Sovietica - in vista di una crescente tensione internazionale - avrebbe fatto decidere, nell'agosto del 1938, il presidente del governo repubblicano, Negrin, ad annunciare il ritiro unilaterale dei combattenti stranieri. A sorpresa, durante la riunione annuale della Società delle Nazioni, con lo scopo di mostrare all'opinione pubblica la disponibilità a fare a meno degli aiuti internazionali, sperando in tal modo di costringere il nemico ad imitare tale comportamento, e a farlo rinunciare all'apporto italiano e tedesco. Una pia illusione.
Ma quel giorno, ad Albacete, arrivarono in treno e sui camion i primi 500 volontari, con tutto quello che ne derivava su un piano sociale e logistico. Il piccolo albergo locale era decisamente insufficiente, e dovettero essere occupati gli edifici pubblici disponibili, compresa l'arena per la corrida. Ne sarebbero arrivati, in totale e fino alla ripartenza del 1938, 59.380, di cui almeno 10.000 francesi, per lo più della zona di Parigi. Moltissimi di loro erano operai. Una buona parte erano veterani della prima guerra mondiale. Ne sarebbero morti, in terra spagnola, oltre 15.000.
Pioveva, quel giorno ad Albacete. La pioggia continuò per tutto il giorno, bagnando quegli uomini, stanchi per il viaggio, durante la cerimonia di presentazione. L'insieme, a colpo d'occhio, era piuttosto variopinto. Una massa eterogenea di divise e costumi. Ci furono molti discorsi, una banda attaccò "La Marsigliese" e poi l'inno nazionale spagnolo. Continuò suonando "L'Internazionale", proprio mentre i brigatisti sfilavano per le strade del centro della città, dove un pubblico fra il curioso ed il sorpreso era accorso in gran numero per vederli.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
mercoledì 12 ottobre 2011
L’Internazionale
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