E' la notte fra il 4 ed il 5 novembre del 1605 e Guy Fawkes - o, Guido Fawkes, come preferisce essere chiamato - aspetta in una baracca di legno che si trova appena sotto la Camera dei Lord, a Westminster. Di lui, si dice che sia alto, magro, che abbia una presenza che si impone. Di certo porta i tipici baffi appuntiti, comuni in quell'epoca, ed una sorta di pizzetto mal rasato. Ha capelli neri che a volte virano ad una tonalità rossastra. Indossa un mantello, un cappello, in mano ha una lanterna.
A riguardarla, nella scena c'è qualcosa che spinge a pensare al film "Prendi i soldi e scappa", alla sequenza in cui la fuga dalla prigione viene annullata all'ultimo istante, senza che nessuno si prenda la briga di avvisare Woody Allen di quello che sta succedendo. E sì, c'è qualcosa di Woody Allen in Fawkes, qualcosa di impossibile e solitario, mischiato con un bel po' di follia. Una follia colma dell'odio contro gli Stuart: questi scozzesi chiamati a succedere ai Tudor, all'ultimo momento, e che hanno finito anche loro con il tradire i cattolici.
Ad ogni modo, fatto sta che la notte passa e Fawkes continua a rimanere solo nella baracca. Solo insieme alla legna, ai fiammiferi e ad un orologio che gli serve a contare il passare del tempo fino al momento in cui dovrà accendere la miccia; un calcolo da cui non può prescindere se intende riuscire a fuggire, attraversando a nuoto il Tamigi, per poi tornare in Europa ad annunciare la buona nuova.
Ma dove diamine sono andati a finire i suoi quattro compagni?
Ad esser generosi, si dovrebbe pensare che stanno svolgendo il compito di andare a cercare alleati nelle Midlands, di modo che all'esplosione del Parlamento possa conseguire una rivolta in tutto il paese.
Ma, a pensare male, potremmo dire che si sono limitati a darsela a gambe, non appena si sono resi conto che il complotto è stato scoperto, che Giacomo I sa tutto, e sa tutto anche la guardia reale che ha già dato ordine di perquisire tutte le costruzioni vicine al Parlamento - Westminster, al principio del 17° secolo non è altro che un labirinto di botteghe e di casupole, e lo rimarrà fino al grande incendio del 1834. Se devono arrestare qualcuno, che arrestino quel pazzo di Fawkes, anche se a rigore Fawkes non è niente di più che un anello della catena, e nemmeno l'anello più importante; molto al di sotto di cospiratori abituali quali Catesby, Percy y Wintour.
La differenza rispetto alla storia raccontata nel film di Woody Allen, sta nel fatto che Fawkes è consapevole del fatto che andare avanti col piano concordato è oltremodo temerario. E' a conoscenza della lettera ricevuta da Lord Monteagle, il 26 ottobre, che lo metteva in guardia consigliandogli di non andare il 5 novembre all'apertura del Parlamento, un'apertura già rimandata due volte a causa della devastazioni causate a Londra dalla peste. "Le Camere quel giorno subiranno un grosso colpo", c'era scritto sulla lettera, ed il cattolico Monteagle non aveva avuto altra scelta se non quella di informare le autorità, sebbene la parola inglese "blow" potesse avere sia un significato letterario - quello di "esplosione" - che un significato metaforico.
Sia come sia, Fawkes non era certo venuto fin dall'Olanda, dove aveva combattuto per quasi dieci anni con le truppe di Filippo III contro gli indipendentisti protestanti, per tornarsene ora a casa. Se la polvere stava lì - 36 barili, nascosti sotto la legna umida - questo era in gran parte merito suo, e lui non era un uomo che aveva paura delle responsabilità. Contro ogni logica, continuava ad aspettare che arrivasse il mattino del 5 novembre per portare a termine la sua mattanza: l'esplosione che la facesse finita con Giacomo, con tutta la sua corte e con tutta la Chiesa anglicana. La sua attesa si accorciò improvvisamente quando un gruppo di poliziotti irruppe nella baracca.
Ma nella baracca c'è solo della legna! E Fawkes sostiene di essere soltanto un semplice servitore che che si sta prendendo cura della legna. Dapprima, sembrano quasi crederci. Poi, qualcuno comincia a farsi quattro conti: sì, ma cosa diavolo ci fa un servitore vestito in questo modo a quest'ora del mattino? Lo immobilizzano e danno un'occhiata ai tronchi ammucchiati, li muovono, trovano i barili di polvere. Perquisiscono Fawkes e gli trovano addosso una miccia e i fiammiferi. Di nuovo la domanda. Anzi due: chi sei e cosa ci fai qui a quest'ora? Alla prima Fawkes risponde con una bugia: "Mi chiamo John Johnson". Ma rimedia subito con la verità della seconda risposta: "Sono qui per rimandare tutti voi, bastardi scozzesi, al vostro paese".
John Johnson. Nonostante la stupidità di quel nome, la bugia funziona almeno per qualche ora, per un giorno addirittura. Ad esempio, l'ordine del re Giacomo di utilizzare la tortura - "prima con dolcezza, poi incrementando la sofferenza secondo la necessità" - viene firmato contro Johnson, e non contro Fawkes. E se tutti sapevano fino a che punto potesse essere crudele un Tudor, erano soltanto gli scozzesi ad essere a conoscenza di fin dove potesse arrivare uno Stuart. Ora se ne stava facendo un'idea anche Fawkes. Per due giorni lo tengono legato alla gogna, e la tortura raggiunge limiti disumani.
Ma Fawkes resiste. Vuole dare ai suoi compagni il tempo di fuggire. Vuole nascondere il suo vero nome per proteggere la propria famiglia e non gli importa di morire prima di confessare. E' il martirio, il sogno di ogni fondamentalista, quello che si avvicina; una cammino di santità. Vedendo come si stanno mettendo le cose, e considerando che il prigioniero non dice una parola, decidono di perquisirlo di nuovo, meglio stavolta. Nella camicia gli trovano una lettera indirizzata a Guido Fawkes. Chi è Guido Fawkes? gli domandano.
No, non è nessuno Guido Fawkes. Una volta. E non è nessuno anche la seconda volta. Poi, alla fine, si arrende al dolore e alla sofferenza ed ammette di essere lui Guido. Una variante italiana, apostolica e romana del "Guy" inglese, un nome, questo, poco comune, tranne nella zona di York dov'è nato in seno ad una famiglia di classe medio-alta. E vengono fuori tutti i dettagli di una vita: la sua conversione al cattolicesimo avvenuta quando la madre si era risposata, gli anni nelle Fiandre, prima al servizio di Filippo II, poi di Filippo III...il gruppo di cospiratori di cui faceva parte che era stato ricevuto dalla corte spagnola. Belle parole e bei gesti ma nessun accordo per rovesciare re Giacomo e ripristinare il cattolicesimo. Il ricordo del fallimento dell'Invincibile Armada ed i problemi al centro dell'impero. La certezza che avrebbero dovuto farlo loro: i cinque estremisti che si erano riuniti nel 1604 in una taverna alle porte di Londra, poi arrivati ad essere tredici, e a progettare l'affitto della baracca e l'acquisto ed il trasporto della polvere da sparo.
Una polvere che, nel migliore dei casi, avrebbe potuto far saltare in aria il Parlamento ma che, dopo essere stata conservata per mesi in quelle condizioni, probabilmente non sarebbe esplosa. Quando raccontano a Giacomo della resistenza dell'uomo prima conosciuto come John Johnson, il re non può non riconoscerne il valore, ma questo non impedisce il giudizio e la condanna a morte. Quando gli danno da firmare la confessione, la sola cosa che Fawkes è in grado di fare con la penna, è uno scarabocchio in cui sembra di poter leggere "Guido". seguito da una linea che si perde nel foglio.
Si arriva così al 31 gennaio del 1606. La peste continua ad ammazzare i londinesi, ma questo non impedisce che migliaia di essi si riuniscano davanti al Parlamento per assistere allo spettacolo cui si dà corso nel caso di un delitto di alto tradimento: si lega il colpevole ad un ponteggio e lo si lascia lì appeso, senza impiccarlo. Mentre è ancora vivo, gli vengono tagliati i genitali e gli vengono messi davanti agli occhi mentre viene lentamente svuotato delle proprie viscere e del cuore, per poi finire con la decapitazione. Dopo di che, dei cavalli trascinano i suoi resti per tutta la città, come oltraggio ed esempio.
Catesby e Percy, i due leader del movimento hanno evitato il martirio facendosi ammazzare mentre la polizia cercava di arrestarli. Le loro teste pendono insieme alla Camera dei Lord. Londra è in festa. Il rito della tortura è sempre più difficile da svolgersi, dal momento che i giustiziati, nonostante il loro stato di debolezza, cercano ad ogni costo il modo di buttarsi giù dall'impalcatura e morire il prima possibile. Ci prova anche Fawkes, ma riesce solo a rompersi una clavicola, così lo risollevano ancora una volta in alto. Questa volta ha più fortuna, probabilmente con l'aiuto del carnefice riesce a salire il più in alto possibile e a saltare di modo che la corda gli spezzi il collo e lo uccida all'istante. Lui non c'è più, ma lo squartamento prosegue e le sue viscere saranno mandate a quattro angoli del paese per ricordare a tutti cosa succede quando si cerca di attentare ad uno Stuart.
E' lo stesso re Giacomo che invita il Parlamento a proclamare il 5 novembre come giorno festivo, il giorno in cui un miracolo divino fece sì che la monarchia anglicana sopravvivesse alle insidie papiste. La celebrazione sarebbe consistita nel bruciare legna per accendere dei fuochi come quello che non c'era stato a Westminster. Enormi falò in cui gettare tutto il male affinchè non torni mai più: per prima cosa, pupazzi vestiti da papa, e poi bambole fatte di cotone e tela che rappresentavano Guy Fawkes.
Sarà "la notte dei falò" o "la notte della polvere" o perfino "la notte di Guy Fawkes", e lo sarò per molti anni, compresi quelli in cui Oliver Cromwell realizza il sogno dell'attentare e, anche se non la fa finita con il protestantesimo, quanto meno caccia via gli Stuart dal trono per un po'. La festività ha una sua ritualità mediterranea e con gli anni finisce per essere un sorta di miscuglio fra celebrazioni diverse come quelle dell'Ascensione o di San Giovanni, e dove le bambole che vengono bruciate sono sempre più sofisticate. Così, col fatto di vestire la bambola di Guy in maniera sempre più bizzarra, le classi basse londinesi hanno cominciato a chiamare "Guy" chiunque esca dalla norma; mentre negli Stati Uniti, a partire dal 19° secolo, il termine "guy" è diventato semplicemente un modo di definire chiunque, senza connotazioni negative.
Se l'intento era quello di guadagnarsi il favore del papa, allora Fawkes ha fallito; ma se era semplicemente quello di passare alla storia, il successo è fuori discussione.
Di 5 novembre in 5 novembre, arriviamo al 1981, e ad Alan Moore. Moore sta lavorando alla sceneggiatura di un fumetto, ad una "graphic novel". E' in contatto con il disegnatore, David Lloyd, per trovare il modo migliore e più appropriato per trasformare in immagini le idee. Le idee di Moore sono pericolose, il protagonista della sua storia, V, è un terrorista. Insieme a Lloyd cercano di trovare un immagine che possa dare forma a questo "eroe". Un normale uomo della strada? Un redentore, un Gesù Cristo? Chi diavolo è?
E Lloyd, una sera d'estate, ha un'idea: "A proposito della sceneggiatura... La stavo rileggendo, e mi è venuta un'idea sul protagonista... Perché non disegnarlo come una sorta di resurrezione di Guy Fawkes, con una di quelle maschere di cartapesta, con mantello e cappello? Avrebbe un look decisamente strano e proporrebbe un immagine che dopo tutti questi anni Guy Fawkes si meriterebbe: non dovremmo mandarlo al rogo ogni 5 di novembre, ma piuttosto andrebbe celebrato il suo tentativo di far saltare in aria il Parlamento!"
Ma, a prescindere dalla potenza simbolica ed estetica del personaggio, appare difficile comprendere la simpatia per il personaggio storico. Probabilmente, dopo quattro secoli, né Moore né Lloyd, né tantomeno la maggioranza degli inglesi, hanno un'idea molto chiara di chi sia stato Fawkes, e perché abbia cercato fare esplodere il Parlamento.
In ogni caso, il fatto che l'eroe della sua storia possa essere qualcuno che si richiama a Guy Fawkes, l'uomo più vilipeso dell'iconografia britannica, entusiasma da subito Moore. A cominciare da quel momento, la storia di V verrà adattata di modo da sfociare in un finale che somigli al finale che aveva in mente Fawkes. Da parte sua, Lloyd va a cercare, in giro per Londra, una di quelle maschere con cui i bambini degli anni '50 andavano in giro a bussare alle porte chiedendo qualche spicciolo ed esibendo un cartello con su scritto: "A penny for the guy".
Ma, in sintonia con l'estetica del perdente che circonda il personaggio, di maschere di Guy Fawkes non se ne trovano. Non ne vendono più! Appartengono al passato, adesso è Halloween che piace ai bambini, e le maschere sono quelle del fantasmino Casper, o di Franenstein.
Invece Lloyd ha ben fisso in mente quel suo ricordo di bambino, a proposito di quelle maschere, ricorda i baffi a punta e il pizzetto, ed una strana smorfia sulla bocca in cui lui ha sempre voluto vedere un sorriso. Comincia a disegnarla su un foglio, quella maschera, poi aggiunge il mantello ed una parrucca di capelli neri che arrivano fin sulle spalle. Quando Moore vede il suo personaggio, rimane affascinato. Soprattutto, rimane incantato dal sorriso. C'è un enorme potere in quel sorriso sardonico, come un arrogarsi sempre l'ultima parola.
Sarà un successo, da subito. La storia è allo stesso tempo potente e brutale - si avvicinano gli anni '90, anni in cui brutalità ed individualismo tengono banco nella struttura del pensiero nelle società occidentali. Ma nessuno torna a vendere quelle maschere; Halloween funziona abbastanza bene, e non c'è motivo di cambiare le cose. Fino al 2006, quando il film dei fratelli Wachowski trionferà ai botteghini. Anche la sua influenza sarà... potente e brutale, e così la Time Warner decide di commercializzare quelle maschere, ora sì, anche se sono pochi quelli vi sanno riconoscere il vecchio, pazzo Guy Fawkes.
I primi ad usarle, queste maschere, saranno quelli del gruppo Anonymous, nella loro azione contro il quartier generale di Scientology, nel 2007. Poi, dal 2010, la maschera sarà dappertutto, da Madrid a Wall Street. Sarà anche una presenza minacciosa durante la cosiddetta "primavera araba", al punto che Bahrein ed Arabia Saudita decideranno di vietarne l'uso in qualsiasi caso.
Insomma, è la sintesi della postmodernità: la rivoluzione per mezzo di un ultra-religioso, un ultra-cattolico divenuto icona della rivoluzione globale e sponsorizzato da una grande multinazionale!
"Remember, remember, the 5 november", ma poi ciascuno finisce per ricordare quel che vuole, quel che più gli conviene.
fonte: Jot Down
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