mercoledì 27 giugno 2012

alchimie

robert-cornelius

Questa foto è, con ogni probabilità, il primo ritratto fotografico in assoluto.
Scattata il primo di ottobre del 1939, a Filadelfia, negli Stati Uniti, ci consegna le fattezze di Robert Cornelius, figlio di immigrati olandesi, il quale si è auto-ritratto per dimostrare di essere riuscito a ridurre, chimicamente, i tempi di reazione alla luce delle lastre fotografiche che venivano usate allora nei dagherrotipi. Insieme al suo amico, Paul Beck Goddard, era riuscito a sviluppare un sistema che riduceva il tempo necessario ad impressionare la lastra, da un'ora a poco meno di un minuto.
Ora la storia poteva essere fermata, su una fotografia, bastava dirle di mettersi in posa!
C'è da aggiungere, a titolo di curiosità, che poi la foto in questione non venne utilizzata. A causa del fatto che appariva un po' troppo centrata a sinistra, Cornelius preferì usare una fotografia del suo amico Goddard, per presentare la sua invenzione e le sue conclusioni alla American Philosophical Association.
Eppure, forse, è proprio l'imperfezione a dare attualità al ritratto, quasi fino a renderlo "contemporaneo" e consegnandoci, allo stesso tempo, come un quid di inquietante magia che porta a domandarsi se la macchina fotografica sia in grado davvero di ... rubare l'anima.

1 commento:

alpexex ha detto...

certo che e' in grado... guarda la foto...!