lunedì 11 giugno 2012

soldi

finanza

Per scrivere quello che il sottotitolo definisce "un'approssimazione storica, José Ángel Sánchez Asiaín ci ha messo vent'anni! Ovviamente, il libro su "La storia finanziaria della guerra civile spagnola" affronta col massimo rigore, e con precisione, un periodo di bancarotta nazionale in cui ciascuna delle due parti in guerra cercava di articolare la propria economia di guerra in un quadro internazionale di paesi contrapposti.
Un volume di più di mille pagine, diviso in 25 capitoli, che analizza lo scenario economico e finanziario in cui si innesca la guerra. Poi, la preparazione della sollevazione franchista, il sistema finanziario della Repubblica e il sistema finanziario del governo di Burgos. Il ruolo delle Banche e delle Casse di Risparmio. Il finanziamento interno e la questione dell'oro del Banco di Spagna. I rapporti commerciali con la Francia e con l'Unione Sovietica.
Poi, passa ad affrontare questioni come il finanziamento della guerra, per ciascuna delle due parti in conflitto; sottoscrizioni e requisizioni, come quella delle monete d'oro del Museo Archeologico Nazionale, pezzi unici di valore incalcolabile che andarono perduti, forse trasformati in lingotti. Gioielli, valori e denaro dei depositi particolari del Banco di Spagna, oppure provenienti dai saccheggi di ville e chiese. Tesori che, dopo un lungo giro, arrivarono a Figueras e vennero nascosti con un occhio alle necessità dell'esilio repubblicano, quando, alla fine della guerra, i politici, i resti dell'esercito ed altri spagnoli sconfitti passarono in Francia.
Questo libro non è, e non vuole essere, una "memoria storica" ma uno studio rigoroso che parte dai documenti dell'epoca e dagli scritti dei protagonisti. Un libro che esemplifica la frase "la verità ci rende liberi".

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