Questa foto è, con ogni probabilità, il primo ritratto fotografico in assoluto.
Scattata il primo di ottobre del 1939, a Filadelfia, negli Stati Uniti, ci consegna le fattezze di Robert Cornelius, figlio di immigrati olandesi, il quale si è auto-ritratto per dimostrare di essere riuscito a ridurre, chimicamente, i tempi di reazione alla luce delle lastre fotografiche che venivano usate allora nei dagherrotipi. Insieme al suo amico, Paul Beck Goddard, era riuscito a sviluppare un sistema che riduceva il tempo necessario ad impressionare la lastra, da un'ora a poco meno di un minuto.
Ora la storia poteva essere fermata, su una fotografia, bastava dirle di mettersi in posa!
C'è da aggiungere, a titolo di curiosità, che poi la foto in questione non venne utilizzata. A causa del fatto che appariva un po' troppo centrata a sinistra, Cornelius preferì usare una fotografia del suo amico Goddard, per presentare la sua invenzione e le sue conclusioni alla American Philosophical Association.
Eppure, forse, è proprio l'imperfezione a dare attualità al ritratto, quasi fino a renderlo "contemporaneo" e consegnandoci, allo stesso tempo, come un quid di inquietante magia che porta a domandarsi se la macchina fotografica sia in grado davvero di ... rubare l'anima.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
mercoledì 27 giugno 2012
alchimie
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1 commento:
certo che e' in grado... guarda la foto...!
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