martedì 2 agosto 2011

Commento sonoro

cuorespagnolo

Si parte, seguendo le tracce. Un nome, un libro. Una prefazione. Quella a "Mi rifiuto di rispondere". Un libretto che riporta le domande rivolte a Dashiell Hammett, nel quadro della caccia alle streghe scatenata da McCarthy contro Hollywood. Le domande, dicevo, perché le risposte sono praticamente solo quella che dà il titolo al libro. Ma nella prefazione si argomenta che tutta la storia, McCarthy, i processi, e Dalton Trumbo che tiene duro ed Elia Kazan che se la canta e tutto quanto il resto, be', tutto è cominciato l'8 luglio del 1937!
Ed è cominciato alla Casa Bianca, quando Joris Ivens, il regista, insieme ad Ernest Hemingway, viene invitato a cena dal presidente Roosvelt. Hanno appena girato un film, i due, insieme ad altri, e i rulli di quei film li portano con loro. Fra quegli altri che hanno girato il film c'è anche Lilian Hellman - compagna di Hammett - e c'è anche Orson Welles, ma di lui ne parleremo dopo.
I quattro - c'è anche la moglie del presidente - finita la cena, dopo il dessert, arrivano i primi superalcolici e i sigari e si dispongono a guardare il film. Terra Spagnola. Il film è bello. Ci sono i 1500 contadini di Fuentedueña che irrigano e coltivano i terreni sul fiume Tago, i terreni espropriati ai latifondisti. Le scene contadine si alternano a quelle dei combattimenti, sulla strada che da Valencia porta a Madrid. A far da collegamento narrativo, Julian, un giovane contadino che si è arruolato nel V reggimento, a Madrid.
Ivens ha messo insieme un documento appassionato e militante. Il regista non ha voluto che il film fosse troppo educativo o troppo politico. Si è avvalso nel suo lavoro di un nutrito gruppo di intellettuali americani, come si diceva più su, fra cui anche Dorothy Parker e John Dos Passos. E poi c'è il commento sonoro, ovviamente scritto da Hemingway. Però, però ... Sembra che il presidente Roosvelt, che è stato uno dei primi a visionare la pellicola, se non il primo, ne abbia visto un'altra versione. Una versione con il commento letto da Orson Wells che sembra venisse giudicato troppo pomposo e ridondante (credo, avesse fatto dei notevoli aggiustamenti al testo un po' piatto di Hemingway) e così alla fine si optò per una lettura fatta dallo stesso Hemingway, scarna e con voce monotona.
Solo che le cose, per arrivare a questa soluzione, non andarono in maniera propriamente liscia! Tant'è che i due cercarono di chiarire le rispettive posizioni nel modo che era loro più confacente ed appropriato. A pugni. Ne parla lo stesso Welles in "Cahiers du Cinéma". Calci, cazzotti e sedie spaccate sul groppone. Nel frattempo, mentre i due si azzuffavano, sullo schermo scorrevano le immagini della battaglia di Madrid. Magari, le immagini del maggio 1937 a Barcellona, sarebbero state più appropriate, come sfondo, e come metafora. I due pesi massimi, ammaccati, si riconciliarono davanti ad una bottiglia di whiskey.
Ah, del film ne esiste anche una versione francese, con un commento diverso, letto e scritto da Jean Renoir.

The Spanish Earth - 1937
Directed by Joris Ivens
Commentary by Ernest Hemingway
Photography by John Ferno
Music by Marc Blitzstein and Virgil Thomson
Narrator Orson Welles
Sound Director Irving Reis
Film Editor Helen Van Dongen

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