“Il letto per lui era un oceano persino quando era sveglio. Le coperte vorticavano come le onde. Le lenzuola s'infrangevano come bianchi marosi. I gabbiani si tuffavano e pescavano sulla sua schiena. Erano giorni che non si alzava e la gente in casa cominciava a preoccuparsi. Non voleva parlare né mangiare. Solo dormire e svegliarsi per poi riaddormentarsi di nuovo. Quando chiamarono il dottore gli pisciò addosso. Quando chiamarono lo psichiatra sputò. Quando chiamarono il prete vomitò. Alla fine lo lasciarono in pace e si limitarono a far scivolare carote e lattughe sotto la porta. Erano le uniche cose che mangiava. La gente in casa incominciò a scherzare sul coniglietto di famiglia e lui li udì. Il suo udito stava diventando molto acuto. Così smise di mangiare del tutto. Spinse il letto contro la porta in modo che nessuno potesse entrare e poi si addormentò subito. Di notte la gente sentì rumori di uragano provenire da dietro la porta. Tuoni fulmini e sirene antinebbia. Bussarono alla porta. Cercarono di abbatterla ma la porta tenne. Le appoggiarono l'orecchio contro e udirono un gorgoglio sottomarino. Sulla parte esterna delle pareti della stanza incominciarono a crescere muschio e molluschi. La gente incominciò ad aver paura. Decisero di farlo internare ma quando uscirono a prendere la macchina scoprirono che la casa era circondata dall'oceano, che si stendeva a vista d'occhio in ogni direzione. Nient'altro che oceano. La casa ondeggiò e sobbalzò per tutta la notte. La gente si rannicchiò nella cantina. Da sopra, nella stanza, arrivò un gemito lungo e basso e tutta la casa affondò nel mare.”
Sam Shepard - da "La luna del falco" -
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