Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
lunedì 6 aprile 2009
cultura
Un doppio distico, siciliano. In siciliano. Nemmeno una canzone, ma veniva cantata, e parecchio. Magari all'uscita delle osterie, che laggiù si chiamano ancora "cantine". Un odio che consiste dentro una cultura, e dentro le sue canzoni, non è sradicabile. E "sbirru", magari congiunto a "sdisonoratu", era e rimane un'offesa. La peggiore.
Si bbiri a cocchi sbirru ti n’arrassa,
E si ‘nzi bbistu struppèddicci l’ossa.
La vita notti e giornu ti l’attassa,
Ti spògghia, e pui t’ammutta ni la fossa*
*(Se incontri qualche sbirro, tienitene lontano
E se nessuno ti vede, spezzagli le ossa.
A lui che giorno e notte ti perseguita
Ti spoglia di tutto quello che possiedi e poi ti spinge nella fossa)
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