martedì 2 dicembre 2008

farfalle e gabbiani



Nel 1963 Edward Lorenz scriveva, in un articolo per la New York Academy of Sciences: "Un meteorologo fece notare che se le teorie erano corrette, un battito delle ali di un gabbiano sarebbe stato sufficiente ad alterare il corso del clima per sempre."
Nessuno sa come poi si sia passati dal gabbiano alla farfalla, anche se una data precisa nell'evoluzione degli studi di Lorenz esiste ed è il 1972, quando un collega gli suggerì di adottare per il suo intervento alla 139sima conferenza dell'American Association for the Advancement in Science il titolo emblematico di: "Può il batter d'ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?".
Al di là della presenza costante della farfalla che batte le ali, la sua ubicazione, le conseguenze e la localizzazione delle stesse hanno subito di volta in volta fantasiose variazioni di schema. Il passaggio dal gabbiano alla farfalla potrebbe avere comunque due spiegazioni:

a) una genesi letteraria, con un capostipite con solide radici fantascientifiche nel racconto A Sound of Thunder (in italiano Rumore di Tuono) firmato da Ray Bradbury nel 1952;
b) una genesi estetica, essendo gli attrattori di Lorenz nella loro rappresentazione tridimensionale iconograficamente simili a una farfalla stilizzata .

Questo concetto che ha trovato così tante applicazioni, dall'andamento dei mercati finanziari alla viabilità, dalla trasmissione dell'energia elettrica alle analisi geopolitiche, era già stato intuito nel 1950 da un'altra vecchia conoscenza dei lettori di fantascienza, Alan Turing, che nel saggio "Macchine calcolatrici e intelligenza" scriveva parole che avrebbero potuto essere riprese nel Manifesto del connettivismo:
"Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza".
Ma è dal cinema, e nel cinema, che si estende alla società la frequentazione della "matematica della complessità", dai tempi di quando si chiamava teoria del caos". A partire da un film come
"Jurassic Park", laddove Ian Malcolm/Jeff Goldblum parafrasa Lorenz dichiarando che "Una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece del sole".
Poi, sempre nel cinema, passerà ad ispirare numerose opere, tra cui anche una simpatica commedia inglese con Gwyneth Paltrow (Sliding Doors, 1998).
Avvicinandosi al fatidico 2000, mentre montava l'onda predatoria di Hollywood ai danni di Philip K. Dick, qualcuno tirò fuori il racconto di Bradbury che diede luogo ad una battaglia per portare per primi nelle sale un film incentrato sull'ormai famoso effetto farfalla.
Ma, mentre i problemi produttivi rallentavano la realizzazione di "A Sound of Thunder", arrivato infine nelle mani di Peter Hyams e sbarcato al cinema verso la metà del 2005, la produzione di Butterfly Effect procedette a gonfie vele, approdando nelle sale già nei primi mesi del 2004. Ed anche ai botteghini i due film andarono incontro a destini diversi: il tonfo per il primo, un insperato successo per quest'ultimo che divenne IL FILM sull'effetto farfalla.

dalla lettura del blog strano attrattore

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