giovedì 6 marzo 2008

Luna da Lupi



Conosco bene le immagini del terribile, tremendo, esodo che si consumò alla fine della guerra civile spagnola. E' il gennaio del 1939 quando Robert Capa ferma per sempre, sulla lastra fotografica, i soldati repubblicani che attraversano il confine francese, da esiliati, per essere internati in veri e propri campi di concentramento. Sono le immagini della sconfitta, le più crude e disperate.
Ma, a quanto pare, non sono state le prime, per quella Spagna!
Nell'autunno del 1937, quando era crollato il fronte delle Asturie, era accaduto che centinaia di miliziani erano stati tagliati completamente fuori. Isolati dal resto della Spagna repubblicana e circondati dalle truppe franchiste, si rifugiarono sulla Cordigliera Cantabrica per sfuggire alla repressione, aspettando l'occasione propizia per ricominciare a combattere. Dopo la sconfitta definitiva, impossibilitati sia a fuggire via mare che a raggiungere la frontiera francese, rimarrano per sempre fra quelle montagne, uccisi via via dalle pallottole, dal freddo e dalla fame. Nascondendosi nelle miniere abbandonate, come lupi, feroci e affamati, raccolti in piccoli "branchi" di disperati, rifiutati perfino dai propri parenti.
Ora tutto questo è in un libro (non recente, ma tradotto solo adesso) di Julio Llamazares, un romanzo breve e tagliente come un rasoio. Una storia vera, ricostruita sulla memoria delle testimonianze orali raccolte dall'autore. Racconti, storie udite da bambino, come quella di Gregorio Garcia Diaz "Gorete", che visse per undici anni, tre mesi e cinque giorni su quelle montagne.
Come lui, i quattro personaggi che si muovono nelle pagine del libro cercano di sopravvivere, alla ricerca dello spiraglio per poter fuggire, pagando il prezzo della loro sopravvivenza, in termini di imbarbarimento e di ferinità. Fango e neve, oscurità, nascondigli, notti senza luna e niente spazio per l'amore o per l'amicizia fuori dal branco. Nemici a tutto.

Da quelle parti, a quei tempi, cacciavano ancora i lupi come gli uomini primitivi: «Quando li vedono suonano il corno e tutti, uomini donne e bambini, accorrono a partecipare alla battuta. Io l'ho visto una volta. Nessuno può portare armi, solo bastoni e barattoli. La strategia sta nell'accerchiare il lupo e spingerlo piano piano fino a un precipizio alla fine del quale c'è quello che chiamano chorco: una fossa profonda, nascosta dai rami. Quando il lupo si avvicina al precipizio, gli uomini cominciano a corrergli dietro gridando e agitando i bastoni e le donne e i bambini escono da dietro gli alberi facendo un gran frastuono con le latte. Il lupo, spaventato, scappa in avanti e cade nella trappola. Lo prendono vivo e, nei giorni seguenti, lo portano in giro per i villaggi perché la gente lo insulti e gli sputi addosso prima di ammazzarlo»

Julio Llamazares - Luna da lupi - Passigli Editore - 14 euri e 50


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