"Mi viene in mente un personaggio di un romanzo di John Barth. Aveva giurato di essere sempre imprevedibile nel proprio comportamento. Poi si rende conto di un paradosso: l'imprevedibilità totale è uno schema prevedibile! Quindi decide di violare la regola dell'imprevedibilità in una sola categoria: ciò che mangia a colazione. Mangerà tutti i giorni la stessa cosa. In questo modo, quel bruscolo di prevedibilità, nel suo mare di imprevedibilità, impedirà alla casualità del suo stile di vita di essere prevedibilmente imprevedibile."Paul Di Filippo
2 commenti:
Non ho letto il romanzo di John Barth (a proposito, come si chiama?) ma ci avrei qualcosa da dire su questa cosa. Che assomiglia, a mio parere, al famoso gatto che si morde la coda.
Il ragionamento che faccio è questo. Poniamo che io sia una persona "totalmente imprevedibile", come il protagonista del romanzo, e che mi accorga che l'imprevedibilità assoluta (la quale, per altro, non esiste nemmeno a cercarla con il lanternino!) è a sua volta una cosa prevedibile. Decido quindi di crearmi un "bruscolo di imprevedibilità" e tutti i giorni, a colazione, mi bevo un caffellatte. Solo quello fino all'ultimo dei miei giorni.
Questo bruscolo di prevedibilità spezza quindi l'imprevedibilità prevedibile, ma a sua volta diviene anche una cosa imprevista (e quindi imprevedibile) rientrando quindi a pieno diritto nella prevedibilità. Diventa, cioè, una cosa del tutto inutile.
Chi si dichiara "totalmente imprevedibile" mi fa lo stesso effetto che a te faceva il Formaggino quando si dichiarava sempre "sovversivo". Studiare una cosa a tavolino per "spezzare la prevedibile imprevedibilità" è un volersi riaffermare imprevedibile a tutti i costi. Ed è secondo me una buffissima cosa. Ognuno di noi, nella realtà, ha una parte imprevedibile che è altrettanto importante di quella prevedibile. Entrambe le parti possono essere ora piacevoli, ora spiacevoli; ma cercare di modificarle artificialmente, di intervenirvi sia pure con un caffellatte, non ha ragione di esistere.
Salut!
Il romanzo di Barth dovrebbe essere: "La fine della strada" edito da minimum fax!
salud
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