giovedì 23 marzo 2017

Grazie per il caffè

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Qualcosa bisogna pure che lo dica quaggiù dentro, che lo metta nero su bianco, sia pure solo per dire che torno a scrivere.
Per qualche strano caso della sorte, il giorno del mio compleanno, il 24 febbraio scorso,  non ha coinciso con l'ultimo giorno della mia vita, ma mi ha solo dato modo di poter citare quanto scriveva Samuel Langhorne Clemens a proposito delle esagerazioni circa la notizia che riferiva della sua morte!

Eppure, in questi giorni, più che a Mark Twain, il mio scrittore di riferimento è stato John Griffith Chaney London - meglio noto come Jack London - insieme al suo personaggio che egli stesso aveva creato nella sua ulima opera, Darrell Standing, the Star Rover.

Non so voi, ma per me non è stato affatto semplice districarsi fra la morte e i ricordi, fra i corsi ed i ricorsi, fino al momento in cui mi sono dovuto rendere conto che non era "successo niente", tranne il fatto che ero "tornato" e che, nel tornare mi ero "perso", come delle cose che fossero scivolate via dalle tasche, alcune cose; avevo perso soprattutto quasi tutti i mesi delle settimane, diverse date e qualche - pochissimi - nome. Ed il gusto e la passione per per il caffè che che per qualche inspiegabile ragione mi è diventato discustoso, al gusto ed all'aroma.

Insomma, caffè o meno, è andata più  meno in questo modo. Ovviamente, le cose avrebbero avuto un altro esito  senza la persona che ha fatto di tutto per salvarmi testardamente la vita. E come dicevo all'inizio, bisognava pure che scrivessi qualcosa, per poter dire grazie a chi amo  e a a coloro da cui sono amato, dire grazie a proposito dei miei amici, di chi si è preoccupato per me.

Grazie e a presto.

1 commento:

nico ha detto...

Questo breve post quaggiù dentro l'ho già letto e riletto più volte amico mio! Ma nonostante il patema e la forte ansia giornaliera nell'attesa di chi poteva dare notizie, è stato bello essere fra coloro che si preoccupavano. Ti voglio bene, bentornato Francuzzo :)