mercoledì 4 maggio 2016

Rimane il viola

colori

Sono incazzato nero e vedo rosso
- Colori, simbolici e politici -
di Lucie Heymé

Parallelamente alle loro funzioni pittoriche, i colori si inscrivono in quelle che sono le costruzioni culturali, talvolta secolari.
Associati a rappresentazioni intellettuali, i colori veicolano delle "immagini" in seno alle società, fino a dentro il linguaggio. L'espressione "giallo", usata per designare, ad esempio associata al "sindacato", il traditore o il crumiro, trova la sua origine nel colore indossato da Giuda, "l'ebreo" che avrebbe tradito Cristo. E sarà questo colore ad essere usato dai nazisti per dipingere le stelle che servivano a marchiare gli ebrei...

Colori, simbolismo e significati
Nelle tradizioni e leggende cristiane - quali la saga dei cavalieri della Tavola Rotonda in cui Gauvain combatte contro il Cavaliere Verde (che consente a tutti di colpirlo con l'ascia, ma che, in cambio, assesterà lo stesso genere di colpo un anno ed un giorno dopo [*1]) - il diavolo viene rappresentato per mezzo del colore verde. Bisognerà aspettare molti secoli prima che il colore verde e strano, considerato malefico nel mondo dello spettacolo (fatta eccezione per i clown), finisca per imporsi, attuando quasi una confisca, come l'elemento grafico della protezione dell'ambiente.
Il rosso è il colore del combattimento, rivoluzionario o nell'arena, è il colore del sesso e della violenza, del fuoco che brucia le passioni.
Il viola è associato alla magia, alla forma tribale e ai rituali, alle credenze ed allo spirito.
Il blu, è la legge e l'ordine, il conformismo, il patriottismo o il fondamentalismo religioso.
L'arancione è scientifico, individualista, legato al successo economico.
Il turchese è la visione olistica, l'unione della sensibilità e della conoscenza.

Malgrado la supremazia esercitata dall'Occidente sul resto del mondo, le regole simboliche si differenziano secondo le diverse culture del mondo:
- Rosso: nelle culture più orientali, viene associato alla fortuna e alla festa. E' il colore del sangue, quindi rappresenta la vita e la vitalità. In Cina, viene indossato dalle giovani spose. In India, simbolizza la purezza ed avviene spesso che le donne si sposino in abiti rossi. Un'interpretazione ebraico considera il rosso come il colore del peccato e del sacrificio. Per i sudafricani, è il colore del lutto, mentre per gli aborigeni australiani è il colore della terra. In Russia viene associato alla bellezza.
- Verde: nelle culture anglosassoni, si trova associato all'ambizione ed al prestigio, mentre negli Stati Uniti serve a colorare l'invidia e la gelosia, da cui l'espressione: "essere verde di invidia". In Cina, è il colore della menzogna e dell'esorcismo. Assai popolare in Irlanda, troneggia nel suo simbolo nazionale, il trifoglio. Si suppone che fosse il colore preferito di Maometto [*2], è il colore sacro dell'Islam e quindi il mondo arabo-musulmano non può utilizzarlo per altre rappresentazioni.
- Blu: in Europa, colore riposante che simbolizza l'armonia e la dedizione, mentre in Iran è il lutto ed in Cina è l'immortalità. Nelle tribù dei Cherokee del Nord America si trova associato alla perdita e alle difficoltà.
- Nero: in Cina, è il colore dei giovani ragazzi. In India, rappresenta "equilibrio e salute". In Tailandia è il colore della sfortuna. Per gli aborigeni australiani, il colore della terra e della festa.

Araldica
Nel Medioevo, dal momento che le popolazioni non sapevano né leggere né scrivere, vennero concepiti un dizionario ed una grammatica basati sui simboli e sui colori. E' l'Araldica, ovvero la scienza del blasone. Delle rappresentazioni grafiche, associate a dei colori, permettono di identificare non solo le persone ma anche delle linee di discendenza, lignaggi (il blasone veniva trasmesso per eredità e traduceva il grado di parentela), derivanti da gruppi umani o territori.
In Alsazia, le 6 corone rappresentano gli Asburgo, originari di tale regione. Per l'Aquitania, il leopardo era il segno di legittimità dei Britanni. In Alvernia, troviamo la bandiera portata da Eustachio III, conte di Boulogne, alla conquista di Gerusalemme, fatta insieme a suo fratello Godefroy de Bouillon. La Borgogna mette insieme gli emblemi dei duchi di Valois con quelli dei Capetingi. Per il duca di Bretagna, l'ermellino equivale a quel che è il giglio per il re di Francia. Nel Centro della Francia, l'abbondanza di blu e di gigli evoca evoca i castelli dei re lungo la Loira. In Champagne-Ardenne, è il cinghiale nero a rappresentare la regione. Per la Corsica, la testa serve a ricordare l'usanza barbare che voleva che al capo sconfitto venisse tagliata la testa per poi mostrarla, infilzata su una picca e alzata, ai combattenti vincitori. Per la Franca Contea, si vede il leone incoronato circondato dal gran collare del Toson d'oro. Quanto all'Île-de-France, lo stemma riprende quello antico dei re di Francia...

Nel 21° secolo, gli stemmi e i blasoni possono ancora essere visti sui frontoni dei palazzi municipale, sulle maniche delle giacche dei militari oppure negli stadi, con la medesima volontà di ostentare ed affermare un territorio.

colori marchi

Marketing "colorato"
A partire dalla constatazione che i colori hanno un'influenza in tutti i campi, e che essi fanno parte di una "comunicazione no verbale", il marketing e la pubblicità ne fanno uso (e ne abusano) nelle loro "strategie di vendita".
"Secondo degli studi", per il 92% dei consumatori, la vista è il senso più importante ed il tasso di riconoscimento di una pubblicità a colori è del 26% superiore a quello di una (medesima) pubblicità in bianco e nero. Per i negozi, viene anche "consigliato" di optare per dei colori "caldi", all'esterno, al fine di spingere ad entrare, ed allo stesso tempo optare all'interno per dei colori "freddi", più favorevoli al "comfort" del consumatore, che così si prende più tempo e... accresce il suo paniere medio di acquisti. Il rosso degli scaffali dovrebbe servire ad aumentare gli acquisti impulsivi.

Alcuni grandi marchi, come la BP, per la benzina, o McDonalds (in Francia), non hanno esitato ad abbandonare i loro colori tradizionali per aderire ai gusti attuali, convertendosi al "verde"...

colori partiti

Colori politici
in Francia, si affrontano due simboli cromatici. Il rosso della sinistra, erede di un ideale rivoluzionario e della contestazione, si oppone al blu, proveniente dalla monarchia e dal "blu reale", che si è evoluto per aderire all'immagine di una società moderna e che sostiene l'autorità ed il lavoro.
Fra il Nuovo Partito Anticapitalista, il PCF ed il Fronte di Sinistra da una parte, e i repubblicano o il Fronte Nazionale dall'altra, i colori vengono ostentati. Politicizzato nel 19° secolo, il rosa, più moderato rispetto al rosso, dal 1971 viene associato al Partito Socialista. I verde degli ecologisti fa evidentemente riferimento ad un universo "naturale" da loro rivendicato. L'arancione del Modem (Movimento Democratico) senza alcun legame con le boe ed i giubbotti di salvataggio, si lega all'omonima rivoluzione avvenuta in Ucraina nel 2004.
D'ora in poi un pugno chiuso stringe una rosa, una falce ed un martello si tramutano in un megafono, una fiamma nazionale più da "design" oppure "La libertà che guida il popolo" che ha cancellato le armi ed il popolo combattente; tutti questi simboli grafici si muovono fra l'araldica ed il logo pubblicitario con la stessa intenzione di "rivolgersi" all'immaginario culturale degli elettori/consumatori.

colori squadre

Colori, simboli, détournement e recuperi
Due colori possono condividere un medesimo significato ed un colore può avere due simbolismi divergenti. E' il caso della "bandiera nera", associata agli anarchici ma che nell'attualità ora in realtà evoca lo Stato Islamico.
In Occidente, la bandiera nera degli anarchici è l'erede putativa di quella dei pirati. Alla fine del 1882, gli anarchici si pronunciarono per l'abbandono della bandiera rossa a favore di quella nera, quella della rivolta. Il 18 marzo 1883, Louise Michel, a Parigi alla Sala Favié, esclama: "Più che la bandiera rossa, intrisa del sangue dei nostri soldati. Innalzerei la bandiera nera, che porta il lutto dei nostri morti e delle nostre illusioni.
Lo stendardo jihadista ha altre radici. Nel 750, uno schiavo persiano, Abou Muslim, a capo della rivoluzione degli Abassidi, guida una rivolta contro il clan degli Omayyadi e brandisce per la prima volta la bandiera nera. Il nero, colore degli oppositori politici, diviene quello dei rivoluzionari nell'Impero Ottomano, poi ripreso dallo Stato Islamico.
Nella sua propaganda, lo Stato Islamico sottolinea il suo sovversivismo giocando sull'immagine che deriva dalla bandiera nera in Occidente. Molti reportage sull'argomento non si preoccupano di fare il distinguo semantico fra le due bandiere. Poco a poco, il simbolo anarchico della bandiera nera rischia di venire dislocato a vantaggio dello Stato Islamico. E in questa "guerra dei segni", alcuni movimenti di estrema destra recuperano anche la bandiera degli antifa o i simboli del rosso e nero, sulla base di interpretazioni un pochino "rivisitate".

colori destra

E in futuro, quale colore per un movimento politico?
In un recente articolo apparso su Le Monde, basandosi sugli eccellenti lavori di Michel Pastoureau [*3], Ursula Michel si interroga su "cosa ci sia rimasto" come colore per la politica:

"Il blu, il rosso, il bianco e il nero sono già stati presi. Il marrone è poco amato; il giallo, è impossibile; il grigio è un colore inquietante di cui si diffida. . Per sottrazione, non rimane altro che il rosa, il viola e l'arancio.
Il rosa, apparso a metà del 19° secolo, si lega ai neonati ed al sesso femminile. Recuperato dai nazisti, sotto forma di un triangolo rosa, è servito a stigmatizzare gli omosessuali enfatizzando la loro presunta effeminatezza. Negli anni 1990, delle associazioni come "Act Up" decidono di impadronirsene a loro volta, per rivendicare i diritti degli omosessuali. Essendo quasi del tutto esaurite le risorse cromatiche, gli attuali movimenti politici non hanno molta scelta. L'avvenire sarà indubbiamente viola. Utilizzato dalle suffragette all'inizio del 20° secolo, ma senza troppo clamore, il viola è senza dubbio l'ultimo colore politico disponibile."

Lucie Heymé - Pubblicato il 24 aprile 2016 su Autre Futur -

fonte: Autre Futur

NOTE:

[*1] - E' "l'uomo vegetale" che si ritrova anche nella storia del Saladino  e nel Corano, con Al-Khidr, figura ambigua ed enigmatica, considerata da alcuni  come un santo e da altri come un profeta.

[*2] - Il profeta dell'Islam indossava mantello e turbante verdi, e i suoi scritti sono pieni di riferimenti a tale colore. Un passo del Corano descrive il paradiso come il luogo in cui le persone "porteranno vestiti verdi di seta finissima". Si dice anche che la bandiera sotto cui si è battuto Maometto, durante la battaglia della Mecca, fosse verde.

[*3] - Michel Pastoureau, storico medievalista francese, specialista del simbolismo dei colori, degli emblemi e dell'araldica.

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