lunedì 18 agosto 2014

Accelerando

accelera

I Marxisti si sono attaccati ad ogni nuova tendenza emersa dai movimenti sociali degli ultimi 80 anni, con lo scopo di soffocarli o distruggerli. Quando i lavoratori neri bruciavano le città negli anni '60, i Marxisti improvvisamente scoprivano il razzismo. Quando questo si trasformava in una più ampia critica del privilegio, i Marxisti dichiaravano che il privilegio centrale era il "classismo". Quando avveniva una timida rinascita di una qualche esperienza anarchica o libertaria, ecco che i Marxisti dicevano che per loro c'era la possibilità di cambiare il mondo senza prendere il potere, e quando collassava l'Unione Sovietica, mentre la Cina prendeva, con Deng, la strada dell'arricchimento, i Marxisti giuravano e spergiuravano di "non aver mai conosciuto questo Gesù".
Ora - come spiega Nick Land - si sono attaccati alla critica iper-radicale dell'Accelerazionismo Landiano ma, come per tutti gli altri precedenti vampireschi tentativi, i Marxisti innalzano le bandiere dell'Accelerazionismo solo al fine di ricondurlo dentro un quadro Marxista più riconoscibile.
Il Marxismo - come ha più volte sottolineato Kurz - ha esaurito la sua critica della società capitalista e si è ora ridotto a vivere di qualsiasi rifiuto riesca a trovare fra quei detriti che una volta erano il movimento operaio. Lo scorso anno, dopo aver molto esitato, il Marxismo ha deciso di prendere come sposa la giovane nubile rampolla di Nick Land, chiamata Accelerazionismo, ed introdurla nella versione di sinistra della società rispettabile. Come avviene per la maggioranza degli avvenimenti Marxisti, questo imbarazzante connubio è stato presentato sotto la forma di un Manifesto per una Politica Accelerazionista.
All'ultimo minuto, però, Land, il padre dell'attraente sposa, ha voluto sollevare un'obiezione circa l'onestà delle intenzioni dello sposo:
"Anche se entrambe le nostre famiglie fanno risalire il loro lignaggio al 1848, credo che le tue intenzioni siano disoneste" - ha esclamato il sospettoso patriarca. "Prova di essere degno della mia preziosa prole: risolvi l'enigma della trasformazione dei valori in prezzi!"
Ed è su questa richiesta che è scoppiata la rissa nella famiglia dello sposo, e sono spuntati i coltelli – Negri conto i seguaci di Kliman e contro quelli della "Monthly Review", la TSSI School (temporal single-system interpretation) contro la SSI School; e tutti loro insieme contro Kurz e Postone.
Afferma Nick Land:
"La questione decisiva interna alla tradizione Marxista (seria) riguarda il Problema della Trasformazione, dal momento che solo se questo è risolvibile, allora può essere presa in considerazione una qualche continuità del Marxismo classico (o una credibile "Legge del Valore")."
Che è come dire che - nonostante l'argomento dei Marxisti accelerazionisti per cui "Tutti noi vogliamo lavorare meno" - i Marxisti accelerazionisti, così come i loro più compassati predecessori, devono ancora dimostrare una qualche connessione fra il capitale ed il lavoro. Land chiede ai Marxisti di dimostrare la loro buona fede: "Senza una risoluzione del Problema della Trasformazione, non si dà alcuna concezione coerente dello sfruttamento, o un qualche senso - teoricamente significativo - del tempo di lavoro."
I Marxisti devono ancora mettersi d'accordo sulla risposta da dare alle considerazioni di Bohm-Bawerk su Marx, Ricardo e Smith. Più che altro, la maggior parte di loro - se non tutti - desidera che quella critica semplicemente scompaia, seppellita sotto una mole di formule incomprensibili e di borbottii filosofici. La critica di Bohm-Bawerk è semplice da capire - almeno lo era fino a quando Andrew Kliman non ha cominciato ad aprire bocca. Nel 1° volume del Capitale, Marx dice che il prezzo di una merce è più o meno uguale al tempo di lavoro socialmente necessario a produrla, ma, nel 3° volume del Capitale, Marx dice che il prezzo di una merce prodotta capitalisticamente è uguale a questo più un profitto medio. Dal momento che una merce ha solo un prezzo, come si possono conciliare queste due diverse misure di quel prezzo?
Bohm-Bawerk era fuori di sé a causa di quest'evidente auto-contraddizione da parte di Marx: come osava, un economista, contraddire sé stesso?!?
"Non me ne capacito: non vedo qui nessuna spiegazione e risoluzione della contraddizione, ma la nuda e cruda contraddizione in sé. Il terzo volume di Marx contraddice il primo. La teoria del tasso medio di profitto e quella dei prezzi di produzione non possono essere conciliate con la teoria del valore."
Cosa abbastanza interessante, Engels non commenta in alcun modo l'osservazione di Bohm-Bawerk, in quanto non ce n'è alcun bisogno, dal momento che Bohm-Bawerk aveva chiaramente ragione per quel che riguardava la sua "scoperta" di una contraddizione nella teoria di Marx.
Il problema non era ... una contraddizione nella teoria di Marx, ma il fatto che la teoria di Marx riflettesse la contraddizione che sta al cuore dei prezzi capitalistici. Come sostiene nei suoi Grundrisse, qualche volta la contraddizione nei libri di testo di economia esprime una contraddizione nella vita reale. Nonostante il loro ovvio genio, Ricardo e Smith non avrebbero potuto cancellare questa contraddizione dalle loro teorie proprio perché la contraddizione non era nelle loro teorie.
Quel che dev'essere accelerata è la contraddizione intrinseca alla legge che si trova al cuore del modo capitalista di produzione, e senza questa contraddizione, l'Accelerazionismo è solo un impulso di morte.

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