John von Neumann (1903-1957)
di Hans Magnus Enzensberger
Doppio mento, faccia di lunapiena, camminando vacilla –
un comico dev’essere
o un rappresentante generale di moquette,
un bonvivant membro del Rotary.
Guai però se Jáncsi di Budapest
incomincia a pensare!
È inesorabile il tic-tic che gli fa nel cranio
il suo morbido processore,
uno sfarfallio gli attraversa la memoria,
fulmineo sputa fuori equazioni babistiche.
A Eichmann e Stalin ha dato scacco matto
in tre mosse: Gottinga – Cherbourg,
Cherbourg – New York, New York – Princeton.
In prima classe ha lasciato la zona di pericolo di morte
Gli bastava poco, quattr’ore di sonno,
tanta panna sullo strudel al papavero
e un po’ di conti correnti in Svizzera.
Anche chi non ha mai sentito parlare di lui
(e sono i più)
col mouse in pugno aziona
la sua algebra combinatoria.
E per quanto concerne l’ intelligenza artificiale:
senza la sua oggi forse sarebbe
ancora una trovatella senza dimora.
Non conta se si tratta di una partita ai dadi
o di un uragano,
di automi fertili o tabelle del tirassegno,
il gesso fra le dita fa fatica a stargli dietro,
così veloce è la sua rete neuronale.
Scarabocchia gli spazi di Hilbert, maniacale
nello schizzare anelli e ideali. Senza limiti
opera con operatori illimitati.
La cosa principale: soluzioni eleganti
per indurre il pianeta a danzare.
Un vecchio bimbo prodigio, interfaccia col
servizio segreto.
Rombando atterrano gli elicotteri sul suo prato.
«Fat man» su Nagasaki: matematica pura.
La guerra come droga. Non ci può essere
un’arma troppo grossa. Sempre di buon umore
al lunch con gli ammiragli.
In realtà era timido, e ci sono enigmi
davanti ai quali la sua scatola nera fa cilecca.
L’amore, ad esempio, la stupidità, la noia.
Pessimismo = peccato contro la scienza.
Energia in pillole, controllo del clima, eterna crescita!
Trasformare l’Islanda in un paradiso tropicale:
non c’è problema. Il resto è ciancia.
Poi la gita aziendale su un’altra isola,
in doppiopetto e occhiali affumicati: Bikini.
«Operazione Bivio». Il test era riuscito.
Dieci anni ci sono voluti al cancro da radiazioni
per disinnescare le sue sinapsi.
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
martedì 24 aprile 2012
Un vecchio bambino prodigio
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