martedì 24 aprile 2012

Un vecchio bambino prodigio

von neumann

John von Neumann (1903-1957) 
di Hans Magnus Enzensberger
 
 
Doppio mento, faccia di lunapiena, camminando vacilla –
un comico dev’essere
o un rappresentante generale di moquette,
un bonvivant membro del Rotary.
 
Guai però se Jáncsi di Budapest
incomincia a pensare!
È inesorabile il tic-tic che gli fa nel cranio
il suo morbido processore,
uno sfarfallio gli attraversa la memoria,
fulmineo sputa fuori equazioni babistiche.
 
A Eichmann e Stalin ha dato scacco matto
in tre mosse: Gottinga – Cherbourg,
Cherbourg – New York, New York – Princeton.
In prima classe ha lasciato la zona di pericolo di morte
 
Gli bastava poco, quattr’ore di sonno,
tanta panna sullo strudel al papavero
e un po’ di conti correnti in Svizzera.
 
Anche chi non ha mai sentito parlare di lui
(e sono i più)
col mouse in pugno aziona
la sua algebra combinatoria.
E per quanto concerne l’ intelligenza artificiale:
senza la sua oggi forse sarebbe
ancora una trovatella senza dimora.
Non conta se si tratta di una partita ai dadi
o di un uragano,
di automi fertili o tabelle del tirassegno,
il gesso fra le dita fa fatica a stargli dietro,
così veloce è la sua rete neuronale.
 
Scarabocchia gli spazi di Hilbert, maniacale
nello schizzare anelli e ideali. Senza limiti
opera con operatori illimitati.
La cosa principale: soluzioni eleganti
per indurre il pianeta a danzare.
 
Un vecchio bimbo prodigio, interfaccia col
servizio segreto.
Rombando atterrano gli elicotteri sul suo prato.
«Fat man» su Nagasaki: matematica pura.
La guerra come droga. Non ci può essere
un’arma troppo grossa. Sempre di buon umore
al lunch con gli ammiragli.
In realtà era timido, e ci sono enigmi
davanti ai quali la sua scatola nera fa cilecca.
L’amore, ad esempio, la stupidità, la noia.
 
Pessimismo = peccato contro la scienza.
Energia in pillole, controllo del clima, eterna crescita!
Trasformare l’Islanda in un paradiso tropicale:
non c’è problema. Il resto è ciancia.
 
Poi la gita aziendale su un’altra isola,
in doppiopetto e occhiali affumicati: Bikini.
«Operazione Bivio». Il test era riuscito.
Dieci anni ci sono voluti al cancro da radiazioni
per disinnescare le sue sinapsi.

Hans Magnus Enzensberger

Nessun commento: