Aveva 78 anni, Nunzia, e viveva alla periferia di Gela. Non costa molto cara, la vita, a Gela. Ma se 800 euro non sono molti, 600 sono davvero pochi! Nunzia ha passato la notte in cucina, a fare i conti. Li ha fatti e li ha rifatti, senza riuscire a farli tornare. Niente da fare! Così, al mattino, ha compiuto il gesto che, con ogni probabilità, aveva già deciso di fare. E' volata giù, per dodici metri, dalla terrazza. Adesso Monti e Fornero risparmieranno 600 euro al mese!
Nunzia non ha lasciato nemmeno un rigo, per spiegare il suo gesto. Di lei rimane solo il nome; del cognome solo l'iniziale "C.". Curiosamente, la stessa iniziale del cognome di Dimitris Christoulas. Dimitri viveva ad Atene, un luogo, idealmente, non troppo lontano da Gela. Aveva 77 anni e una pensione da farmacista, non so dire a quanto ammontasse. Non credo fosse più ricca di quella di Nunzia. Dimitris, un biglietto l'ha lasciato. Gliel'hanno trovato in tasca, quando hanno frugato il suo corpo esanime, dopo che si era tirato una revolverata alla testa, in piazza Syntagma, davanti alla sede del parlamento. Il testo del biglietto, tradotto in italiano, lo si può leggere per intero sul sito di Valentina, oppure, in francese, su questo sito (da dove ho prelevato l'immagine della lettera).
Dimitris, forse, riesce a dire le parole che Nunzia non è riuscita a scrivere. "La mia età non mi permette di intraprendere un'azione individuale più radicale". Il dramma non sta nell'età, lo sa bene Dimitri. Il dramma sta in quel "individuale" ("anche se non escludo affatto che, se un greco avesse imbracciato, per primo, un kalashnikov, avrei potuto essere il secondo", si premura di aggiungere). Io non so se - come chiude la sua lettera Dimitris - i giovani senza avvenire prenderanno le armi e appenderanno per i piedi quelli che lui chiama traditori. So solo che hanno deciso che possono anche lasciarci morire, se non ucciderci. Hanno deciso che mille euro al mese, per noi, sono troppi. Non li valiamo, nemmeno per 43 anni di contributi versati. Ne basta la metà! Poi, se ci servirà qualcosa, ci sono i cassonetti dell'immondizia. O il revolver, o la terrazza. E siamo solo all'inizio. Sono solo all'inizio.
Intanto ci hanno presentato il conto, per tutto quello che abbiamo fatto. Sono giusto passati quasi 42 anni, da quel 30 maggio 1970; la data della legge 300, volgarmente conosciuta come statuto dei lavoratori.
Come se ci dicessero: "Ci avete creduto che vi sareste goduta la pensione, con tutto quel casino che avete fatto?", "Pensavate di passarla liscia?".
No, i vecchi non le fanno, le rivoluzioni!
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