venerdì 1 ottobre 2010

tamburi nella notte

plak21

"Un cane andò in cucina
e si accostò al fornello
Allora col coltello
Il cuoco lo sgozzò.

Ciò visto gli altri cani
Scavarono una fossa
E sulla terra smossa
Scrissero con la coda:

Un cane andò in cucina ..."


Così canta Andreas Kragler, in "Tamburi nella Notte" di Brecht. In una Berlino diventata campo di battaglia contro la borghesia, da campo trincerato della borghesia che era! La rivolta e Kagler, un reduce della guerra, creduto morto, che torna. Torna e si scopre ... tradito.
Si getta nell'insurrezione, vaga nella notte insieme agli altri ribelli. Gruppi di insorti, e in mezzo Kragler, animato da spirito di distruzione, pubblico e privato. Si tirerà indietro, alla fine, rifiutando di immolarsi, scaglierà il tamburo contro la luna che era solo un lampione e luna e tamburo, insieme, finiranno nel fiume, secco.
Ma la rinuncia nasce dallo stesso "vivere la morte ogni giorno" che porta alla rivolta. Una mitologia della sconfitta che ci accomuna, che accomuna la Berlino della Luxemburg alla Comune di Parigi e alla Spagna del 1936. Battaglie perdute cui si vorrebbe aver partecipato!

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