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Un'antica tradizione attribuisce al sofista Antistene, oltre all'arte di interpretare i sogni che basterebbe già ad indicarlo all'attenzione psicoanalitica, l'arte di guarire i mali psichici dell'umanità con la loro semplice espressione:
"Redasse" - riferisce lo pseudo-Plutarco nelle sue "Vite dei dieci oratori" - " un'Arte di combattere la nevrastenia che si può paragonare ai rimedi usati dai medici contro i mali fisici. A Corinto, aprì uno studio che dava sull'agorà e mise in circolazione opuscoli in cui avvertiva che era in possesso di un sistema che gli permetteva di guarire le persone afflitte da dolori ricorrendo al linguaggio, e che gli bastava ricevere dagli ammalati la confidenza delle cause dei loro mali per poterli confortare".
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