mercoledì 22 luglio 2009

Interpreti ed Epigoni



Di fronte alla curiosità di un colto viaggiatore occidentale, il governatore dell’isola di Glubbdubdrib non lesina certo i propri servigi. Sua Eccellenza ha la capacità di evocare lo spirito di qualsiasi persona defunta a cui si voglia porre qualche domanda. Dopo aver caldamente ringraziato Sua Altezza, il signor Lemuel Gulliver chiede di poter incontrare alcuni sommi poeti e filosofi del passato. Compaiono allora Omero e Aristotele, ciascuno alla testa dei rispettivi interpreti e commentatori: uno stuolo così tanto numeroso da non trovar praticamente posto nella scena negromantica superbamente disegnata da Jonathan Swift.
La cosa più curiosa è la completa estraneità, da parte dei due grandi, al nutrito gruppo di dotti e sapienti che li seguono, e di cui non avevano mai sentito parlare. Molti di loro, inoltre, avevano ormai preso la decisione di risiedere, negli Inferi, nella zona più lontana da quella abitata dai loro maestri, per un senso di colpa e di vergogna dovuto all' aver stravolto completamente il loro messaggio.

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