martedì 23 giugno 2009

Oh My God, Charlie Darwin!




C.R.D. (1809 - 1882)

L'uomo che non volle mai.
La terra sotto ai piedi gli dava il mal di mare.
"Precursose", "sovvertitore", "geniale", "un titano":
lui non volle, si oppose,
sin dall'inizio, con tutti i mezzi,
nausea, emicrania, ipocondria.

La scuola, nient'altro che un vacuo.
Fa lo scemo- Mediocre e pigro per beffa.
Lo studio ripugnante, un'insostenibile noia,
tempo perso. Nulla capisce di matematica,
dimentica i classici, rimane ignorante come un maiale
circa la politica, la storia e la filosofia.

Pretenderebbero che diventasse medico:
non può vedere il sangue.
Vorrebbero farne un curato:
non sa il latino.
Buono a nulla. Si astiene da tutto,
indugia, evita sempre di trarre conseguenze,
incapace di farsi avanti coi gomiti.

Il matrimonio: Terribile spreco di tempo.
Bambini: Tutto sommato meglio di un cane.
Da qualsiasi divertimento gira alla larga:
il divertimento è la peggior cosa.

Poi il famoso giro del mondo: quasi controvoglia,
quasi per svista. A bordo
giace ore intere sul tavolo di navigazione.
Vertigine, fiacchezza.
Raccoglie problemi, dati, preparati.
Le sue convinzioni le tiene per sé.

Un pomeriggio legge Malthus
(come passatempo): palpitazioni,
brividi violenti, e in cervello
una tempesta elettrica. Da allora
fu perso. Il resto è evoluzione:

L'origine della specie nasce
e si sviluppa, "naturalmente", senza sosta,
una nuova specie d'idee, in un processo
che sgretola colui che sgretola, gradualmente,
pian piano, e inesorabilmente.

Indietreggia, si sposa,
s'installa in un remoto villaggio,
evita viaggi, socialità,
si schermisce: pensionato a trentatre anni.

La mia testa si è tramutata in una specie di macchina,
destinata a macinare valanghe di fatti
per trasformarle in leggi generali.

Sette anni Sui banchi coralliferi, struttura e localizzazione.
Ventun anni Sulle abitudini e i movimenti
delle piante rampicanti.
Otto anni Sui cirripedi
(due volumi sulle specie viventi e due su quelle fossili)

Il guscio si trasforma in un robusto edificio
che protegge il corpo a guisa di corazza.
Della mia vita successiva non vi è dunque,
eccezion fatta per le mie pubblicazioni,
nulla da riferire.

Ordine del giorno: massimo quattro ore di lavoro,
quindi la visita alle serre.
Lunga siesta, avvolto in uno scialle,
sul sofà. Cambio d'abito. Dopo cena
qualcuno, al piano, suona un notturno.
Si va a letto presto. Insonnia:
Le sue notti erano pessime,
spesso giaceva sveglio o sedeva eretto.

(Cfr. A quindici miglia [in linea d'aria]
un altro invalido che controvoglia
e senza sosta lavora per sovvertire:
Epatalgia, nausea, foruncolosi;
debole come una mosca, insonne, tormentato
dall'eccessivo cacasangue;
Io sono una macchina, condannata
a ingoiare libri, per poi
riversarli, sotto forma diversa
nel letamaio della storia)

Infiniti dettagli, accumulati come calcare corallifero
in cassetti, cartelle, scartoffie.

Povero diavolo, commenta il suo giardiniere,
sta lì in piedi a fissare per minuti interi
un girasole.
Se solo avesse qualcosa da fare,
gli farebbe un gran bene.

Dolorosa atrofia. Sensazione
di essere totalmente essiccato.
Non resta altro che la scienza.
Tanto peggio.
A volte la odio.

Non vuole, non volle mai,
eppure vota la vita intera alla "natura",
con il suo grossolano spreco, il suo infimo acciarpamento
e la sua orrida ferocia: metodico
come un contabile o un lombrico.

La formazione dell'humus
tramite l'attività dei vermi,
con osservazioni circa le loro abitudini:

Frutto di un'attività di cinquant'anni.
Nella storia del mondo più significativi
di quanto non si pensi, essi macinano la terra
nel loro ventriglio per trasformarla in humus
a tonnellate, in silenzio e senza sosta.

H.M. Enzensberger - Mausoleum -

2 commenti:

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu