giovedì 19 marzo 2009

Manuale di autodifesa



E' un personaggio molto equivoco, per non dire "negativo", Jack Dee Di Norscio, eppure nel penultimo film di Sidney Lumet, "Prova ad incastrarmi" ("Find Me Guilty"), il personaggio, incredibilmente interpretato da Vin Diesel, riesce in qualche modo a riportarci ai fasti de "La parola ai giurati" ("Twelve Hungry Men").
Si muove sul filo dell'ambiguità, affrontando un argomento quanto meno scomodo. Il gangster italo-americano Di Norscio fu, tra il 1987 ed il 1988, la star incontrastata del più lungo processo per mafia della storia americana. Insieme a lui, finirono alla sbarra tutti i boss del "clan Lucchese" e Jack, l'unico degli imputati che stava già in galera, rifiutò ogni offerta di sconto in cambio di una confessione contro la "sua famiglia" e, per sovrammercato, decise di difendersi da solo, in aula. Malvisto dagli altri mafiosi, perché "inaffidabile e sbruffone", riuscì a smontare la testimonianza-chiave di un pentito collboratore di giustizia e ad aggirare una massa enorme di prove schiaccianti.
Alla fine, riuscì a convincere la giuria che prosciolse, clamorosamente, tutti.
"Non sono un gangster, sono un ... gagster", riassume, in una battuta, il personaggio e il film. Tutti assolti. Jack Di Norscio rifiuta il patteggiamento e rimane fedele ai codici d'onore. Basta poco per trascinare dalla sua parte la giuria, e gli spettatori! Jack non tradisce gli amici, e la cosa ha ancora il suo fascino. Forse c'è sempre qualcosa da imparare, da tutte le parti.

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