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martedì 14 ottobre 2008
Fra Burgos e Mosca
da SociAlismo LibertArio
Tra Stalin e Durruti. I comunisti dissidenti
di Marco Novarino
Nel sanguinoso scontro tra comunisti e servizi segreti sovietici da una parte e anarchici e poumisti dall'altra, una tragica sorte subirono i militanti di quelle organizzazioni rivoluzionarie che pur essendo molto critiche nei confronti della Confederación Nacional del Trabajo (CNT) e del Partido Obrero de Unificación Marxista (POUM) furono il bersaglio preferito, non solo ideologicamente ma soprattutto fisicamente, della repressione staliniana. Ci riferiamo in
particolare ai gruppi trotskisti e bordighisti di cui la storiografia ha sempre omesso l'esistenza e che, seppur numericamente esigui, svolsero la loro parte all'interno del movimento rivoluzionario
spagnolo. Vorremo fornire in questo intervento un breve profilo dei gruppi comunisti che si collocarono a sinistra del POUM ripromettendoci di ritornare sull'argomento per puntualizzare il
dibattito ideologico e l'atteggiamento critico assunto nei confronti del movimento anarchico spagnolo. A torto il POUM è sempre stato ritenuto un partito trotskista o, come scrisse Hugh Thomas, semi-trotskista malgrado fossero noti i pessimi rapporti con Trotsky e la IV Internazionale. In Spagna tra il luglio 1936 e la fine del 1937 agirono distintamente due gruppi
autenticamente trotskisti. Il primo, denominato Sección Bolchevique-Leninista de España, venne fondato nel novembre 1936 a Barcellona da Manuel Fernández Grandizo, conosciuto con lo pseudonimo di G. Munis. Il gruppo di Munis, che era considerato la sezione ufficiale del movimento trotskista internazionale, tentò inutilmente di entrare come frazione nel POUM per modificarne la linea politica. Nel gennaio 1937 iniziò a pubblicare un «Boletín» che venne sostituito tre mesi dopo dalla rivista «La Voz Leninista», dalle cui colonne propugnava la
formazione di un fronte operaio rivoluzionario in netto contrasto con la politica di collaborazione con il governo catalano portata avanti dalla CNT e dal POUM.
Nei tragici fatti del maggio 1937 a Barcellona i trotskisti della Sección Bolchevique-Leninista si trovarono a fianco del gruppo anarchico «Los Amigos de Durruti» e furono gli unici raggruppamenti che cercarono di dare una direzione rivoluzionaria agli eventi opponendosi al cessate il fuoco e alla resa della dirigenza cenetista.
La persecuzione stalinista colpì naturalmente e principalmente i trotskisti che combattevano in Spagna. Freund, Erwin Wolf, ex-segretario di Trotsky, e Carrasco furono assassinati. La maggior parte dei militanti del gruppo furono incarcerati all'inizio del 1938 e dopo un giudizio sommario vennero condannati a morte. Rinchiusi nella fortezza del Montjuic riuscirono ad evadere, durante le concitate fasi della caduta di Barcellona nelle mani delle truppe franchiste, e si rifugiarono in
Francia. La seconda formazione, denominata «Grupo (o Célula) Le Soviet» venne fondata dall'italiano Nicola Di Bartolomeo, conosciuto con lo pseudonimo di Fosco. Emigrato a Barcellona nell'aprile 1936 Fosco fu nominato, allo scoppio della guerra civile, delegato italiano nella commissione di ricezione e controllo degli stranieri che volevano combattere nelle milizie del POUM. Principale artefice della creazione del primo gruppo bolscevico-leninista di Barcellona, fu
accusato dalla IV Internazionale di voler dissolvere il gruppo trotskista nel POUM e per questo venne espulso nel gennaio 1937 dalla Sección B-L. Legato al Parti Communiste Internationaliste di Raymond Molinier e Pierre Frank, il gruppo dissidente pubblicò la rivista in lingua francese «Le Soviet», sottotitolata «Organe des Bolcheviks-Léninistes d'Espagne pour la IVe Internationale».
Per quanto riguarda il movimento bordighista , che nel 1935 aveva assunto il nome di Frazione Internazionale della Sinistra Comunista, la sollevazione del 19 luglio provocò una spaccatura
tra la maggioranza guidata da Ottorino Perrone e la minoranza rappresentata da Enrico Russo. La maggioranza considerava gli eventi spagnoli una guerra imperialista in cui la frazione fascista della borghesia si scontrava con la frazione democratica di quella stessa borghesia e pertanto si opponeva a un sostegno della parte repubblicana e all'invio di volontari, mentre la minoranza, che considerava la guerra un atto rivoluzionario, partecipò generosamente agli eventi bellici combattendo nella Colonna internazionale Lenin del POUM, resa famosa dal film di Ken Loach, Terra e libertà. L'analisi della maggioranza durante la guerra civile, estremamente critica nei
confronti della CNT, e il dibattito con il POUM e il militante anarchico Camillo Berneri instaurato dalla minoranza, si snodò principalmente attraverso le riviste della Frazione, «Prometeo» e «Bilan». Soprattutto il dibattito con Camillo Berneri, che rispose attraverso le colonne di «Guerra di classe», mise in rilievo, al di là di divergenze ideologiche insuperabili, una serie di convergenze tattiche significative come il ritenere Barcellona «assediata da Burgos e Mosca» e il giudizio totalmente negativo sulla partecipazione ministeriale della CNT nel governo repubblicano.
Una pagina questa delle relazioni tra anarchici e comunisti non stalinisti che meriterebbe una più profonda analisi storica.
Bibliografia essenziale
The Spanish civil war. The view from the left, numero monografico della rivista «Revolutionary History», n. 4, 1991;
MINTZ Frank / PECIÑA Miguel, Los amigos de Durruti, los trotsquistas y los sucesos de mayo, Campo Abierto, Madrid, 1978;
PÉLAI Pagès, Le mouvement trotskyste pendant la guerre civile d'Espagne, in «Cahiers Léon Trotsky», 1982, n. 10, pp. 47-65;
CAVIGNAC Jean, Les trotskystes espagnols dans la tourmente, in «Cahiers Léon Trotsky», 1982, n. 10, pp. 67-74;
DURGAN Andy, Les trotskystes espagnols et la fondation du POUM, in «Cahiers Léon Trotsky», 1993, n. 50, pp.15-5;
GUILLAMON IBORRA Agustin, G.Munis, un révolutionnaire méconnu, in «Cahiers Léon Trotsky», 1993, n. 50, pp. 85-98;
GERVASINI Virginia, Gli insegnamenti della sconfitta della rivoluzione spagnola (1937-1939), Centro Studi Pietro Tresso, Foligno, 1993;
GUILLAMON IBORRA Agustin, I bordighisti nella guerra civile spagnola, Centro Studi Pietro Tresso, Foligno, 199
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