giovedì 15 novembre 2007

It's Only Rock'N'Roll



"Volete sapere cos'è successo a Elvis, ve lo dico io cosa gli è successo, io lo so perché ero uno dei suoi - stavo dalla sua parte. Fummo la prima ondata del boom nel dopoguerra; la generazione prima era appena uscita dalla depressione e dalla seconda guerra mondiale, storie tese per chi aveva dovuto sopportare tutto quel peso. La loro musica era una specie di svuotamento emotivo, beh ogni cultura ha le sue canzoni, quel che ti porta la vita - ad ogni modo, quella musica era fatta di emozioni frustrate, capite no, come non voler ballare perché non si sapeva come fare, il che dice qualcosa di strano. Proprio allora arrivò Elvis, a dieci anni dall'atomica quando gli unici generali che l'America aveva, come unico esercito, erano Ike e Mac e per tutto il paese si era diffuso il torpore come una piaga. Nel frattempo tutti cercavano di liberarsi materialmente ma lo stordimento era ancora troppo per capire e sentire quello che stava accadendo; poi quando iniziò Elvis col rock, presto si prese a rollare - per capirci, The Beaver con quel suo grigiore sapeva farci vedere soltanto un futuro prevedibile. Chi aveva voglia di essere come Ward e June - è vero, papà non conobbe mai niente di meglio, era ancora fuori per essere sopravvissuto alla guerra. Ma ci fu come un richiamo psicotico, così diffuso che iniziò a essere considerato normale. Un uomo di peso, che faceva sul serio: Elvis ci mostrò una via d'uscita, mostrò a tutti i ragazzi l'uomo e a tutte le ragazze la donna, che è bello star bene, lui fu un profeta per tutti i ragazzi e le ragazze - mamma e papà, a qualcuno avevano mentito, perché c'era qualcosa di lui che ci diceva quanto fosse bello essere sensuali. Mamma e papà di qualcuno ci lasciarono andare a ballare, ma le ragazze no - loro non potevano divertirsi e se piaceva erano cattive. Per i ragazzi no, i ragazzi sono ragazzi, non sentono, prendi ciò che puoi e sposa una a posto quando il divertimento è finito. Insomma, non importava cosa facevamo, eravamo tutti colpevoli; forse i padri e le madri di qualcuno erano risentiti per qualcosa che a loro era mancato e mentre tentavano di far ricadere questo su di noi, per la prima volta cominciammo noi a decidere da soli. La prima ondata si ribellò, nel senso che si ballava anche senza essere capaci. Elvis ci faceva muovere, invece di farci star lì fermi e muti, fece sentire la nostra voce e quando la sentimmo anche per noi qualcosa stava già cambiando; per la prima volta avevamo preso una decisione collettiva circa le scelte. L'America si affrettò a fare Pat Boone generale dell'esercito nel quale ci volevano vedere arruolati, ma gran parte di noi restò con Elvis e i suoi comandanti: Chuck Berry, Buddy Holly, Little Richard, Gene Vincent, Bo Diddley. Una nuova guerra civile, prendete "Don't Be Cruel", "I Want You, I Need You, I Love You" e "Jailhouse Rock" e poi prendete Pat con i suoi calzoni di daino bianchi che canta "Love Letters In The Sand", che diamine amico cosa c'è di reale in tutto ciò, per favore prova a pensare Pat in spiaggia con quei calzoni bianchi e le orecchie bruciate dal sole. Fu proprio questo a dircela lunga sulla delusione della vecchia guardia. Volevano, avevano bisogno di rimanere imprigionati, ma siamo stati tutti in quei posti, dunque cosa si poteva dire di più - quei calzoni bianchi sulla spiaggia significavano solo altri balli composti e in fila, sapete bene di cosa parlo. Per un po' comunque si respiro energia fresca che ci evitò di cadere nel grande sonno; ma non passò abbastanza che Elvis fu assassinato dentro questa fama e gli ci volle un po' per morire. Mentre Elvis staccava la puntina senza rendersi ben conto di cosa aveva provocato, altri presero il controllo della situazione. Sembra quasi che noi fummo il baby boom perché la vita aveva bisogno di un nuovo inizio - non so se mi spiego ma due guerre mondiali di fila è follia pura e Elvis, anche se non sapeva di dirlo ce lo mostrò egualmente e noi, senza renderci conto di averlo sentito, lo ascoltavamo comunque. Fu lui a svegliarci e adesso stanno cercando di rimetterci a dormire; vedremo un po' come andrà a finire. Le cose stanno così: il rock'n'roll è basato su rivoluzioni che vanno ben oltre il 33 giri e 1/3, lo devi capire amico; fu lui il Che Guevara del baby boom in America, io lo so bene, ero nel suo esercito."

John Trudell - Baby Boom Che - da "Aka Graffiti Man" (1986)

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