venerdì 7 luglio 2006

una fotografia


"Le persone che si pigiavano sui moli di Alicante erano di condizione
molto diversa, ma condividevano un destino comune ed erano agitate da
identiche correnti di estremo scoraggiamento...La notte accendevano
dei falò, attorno ai quali si riscaldavano e si assopivano i fuggitivi
le cui speranze sarebbero state frustrate...Non c'è dubbio che nel
porto di Alicante ci fu un alto numero di suicidi. Un uomo salì in
cima a un lampione, vi restò molto a lungo, parlando come un folle in
tono apocalittico. Alcuni dicono che si lanciò sul selciato, altri che
prima di cadere si sparò un colpo di pistola.....C'era chi si gettava
in mare e affogava, e chi una volta in acqua se ne pentiva e chiedeva
aiuto. Molti si sparavano. La voglia di suicidio si diffondeva come un
contagio."

Questa è una testimonianza dello storico Romero circa i profughi della
repubblica spagnola che, nel marzo del 1939, cercavano di fuggire per
gli ultimi porti spagnoli non ancora occupati dai falangisti. Erano i
più deboli. Quelli che erano stati incapaci di affrontare l'estenuante
esodo a piedi attraverso ai pirenei.
La fotografia della sconfitta, scattata da Robert Capa, risale a
qualche mese prima. Risale al 25 ottobre 1938, quando le migliaia
di volontari internazionali si apprestano a lasciare la Spagna. Sono
le immagini della sconfitta definitiva. Sono gli sconfitti dell'ultimo
sogno utopista in un'Europa che si appresta a dimenticarli in fretta.

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