Chissà, magari vi sareste sputati in faccia - le guance gonfie di saliva - a vedervi seduti, da vecchi, su quelle poltrone, in uno studio televisivo a spalare il vostro fango perfino su Brecht. Forse, i "voi giovani", cui è stato indubbiamente negato il privilegio del morir giovani, sarebbero rimasti disgustati da quello che siete (diventati?). Oppure no, eravate da sempre quel che siete, ché così ci si nasce, e non ci si diventa. E ne siete contenti, semplicemente.
L'unica semplicità che vi rimane, che mai avete praticato, mentre con lo sguardo ebete fate finta di accarezzare il ricordo di quel che non siete mai stati, né mai sarete. Mai fuori luogo, mai fuori tempo, sempre pronti. A fare l'autocritica, degli altri! Sempre pronti. A sciogliere il popolo e ad eleggerne un altro!
Patetici manichini, gonfi di quell'ignoranza che fa sfoggio di sé al solo scopo di mettere a proprio agio il vostro padrone di turno, ed ingrassarlo.
Sì, il padrone, quello che ritiene non sia un delitto fondare una banca!. Come voi!
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
martedì 31 maggio 2011
Brechtiana
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6 commenti:
E tutto per commentare una poesia che di Brecht non è...
http://en.wikipedia.org/wiki/First_they_came%E2%80%A6
Credo che la questione della paternità della poesia, attribuita al pastore Niemöller, sia almeno dubbia. Nel senso che, a ben vedere, si nota lo zampino brechtiano. Anche perché del testo ne esistono diverse versioni. Tant'è che "gli zingari che rubacchiano" non appaiono nella versione del pastore. E sembra che nella versione "primitiva" non compaiono nemmeno gli ebrei, bensì i testimoni di Jeova! Per cui, sembrerebbe davvero che la versione sul manifesto sia davvero opera di Brecht, il quale (un po' De André) non era nuovo a rubacchiare qua e là, come gli zingari. Del resto aveva usato Villon e l'aveva infilato nell'opera da 3 soldi, e perfino Rimbaud, dentro il Libro delle Devozioni domestiche! Creando però una versione decisamente migliore.
All'obiezione scontata, che rimarcava che Brecht non avrebbe mai scritto di non essere comunista, si può sempre oobiettare che si riferisse al suo passato da brooker.
salud
Ad ogni modo, sono famose anche:
la versione di Boll che dice:
«Quando Hitler andò al potere, i primi che andò a prendere furono sindacalisti, comunisti e socialisti. Ma io non ero né sindacalista, né comunista, né socialista e quindi dissi: “Che me ne frega?”. Poi mandò a prendere i cristiani, protestanti e cattolici e io non ero né protestante né cattolico e dissi: “Che me ne frega?”. Quando andarono a prendere gli ebrei dissi: “Ma io non sono mica ebreo e quindi perché mai mi dovrebbero detestare?”. Il risultato fu che quando vennero a prendere me non c’era più nessuno che potesse protestare per la mia cattura».
(Henrich Böll!!!!
Ed una versione di ... MINGUS!!!
Don't Let It Happen Here
By Charles Mingus
One day they came and they took the communists,
And I said nothing because I was not a communist.
Then one day they came and they took the people of the Jewish faith,
And I said nothing because I was had no faith left.
One day they came and they took the unionists,
And I said nothing because I was not a unionist.
One day they burned down the Catholic churches.
And I said nothing because I was born a Protestant.
Then one day they came and they took me.
And I could say nothing because I was guilty as they were,
For not speaking out and saying that all men have a right to freedom.
Son corsi e ricorsi... virus linguistici che tornano ciclicamente...
le diverse versioni dovrebbero provenire tutte da Niemöller. Quella citata nell'Infedele poi citava i comunisti, e come poteva Brecht non identificarsi con loro?
Infine qua
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=1008&lang=it
c'è un certo... Franco Senia che ti fa le pulci con due link :)
Belli invece i due remix di Böll e Mingus!
l'obiezione a proposito del brecht non-comunista, l'avevo anticipata io. Quanto al sito da te citato, devo dire che è il tempio del pressapochismo :-) e ovviamente è chiaro che su certe cose le pulci me le faccio da solo ;-) considerato che ai tempi avevo passato tutte le informazioni di dovere. Continuo a credere, tuttavia, che non abbia importanza se l'autore sia o meno Brecht, per il semplice motivo che lo è, in qualche modo.
salud
Hai ragione sull'obiezione auto-anticipata. Sull'aria brechtiana, è vero, BB ha trattato i temi dell'indecisione in tempi di lotta. Ma era comunista dal '26 o giù di lì. Quel componimento invece ben si adatta a uno come Niemöller, conservatore che troppo tardi (nel '36!) capì, e da lì in poi fece, direi, la cosa giusta. Poi Brecht è conosciuto per tante altre cose, lasciamo l'attribuzione di questa poesia per ricordare un giusto (sempre dal '36).
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