mercoledì 3 febbraio 2010

il tempo delle città

gun

« Beh, sì, le automobili sono uno dei motivi che hanno contribuito alla decadenza delle città, facendo scomparire la grande figura benjaminiana del flâneur, quello che passeggia senza scopo per la città. O anche un altro autore che mi interessa molto, Debord, il situazionista: questa idea della deriva, del lasciarsi andare alla deriva lungo le strade della città senza meta, per inseguire questo nostro dissiparci, perderci ed eventualmente ritrovarci. Però l’immagine più vera e concreta in cui si fa propria una città non è tanto quella della passeggiata, del vagare; ma è il muoversi in questa città nei momenti di rivolta, nella serie alternata delle fughe e degli attacchi. La città diventa più propria, l’esperienza della città è più intensa, proprio in quei momenti di rivolta. »

Giorgio Agamben

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