martedì 19 giugno 2007

Le magnifiche sorti e progressive!



Non mi sta troppo simpatico Alessandro Robecchi. L'ho visto una volta, o due, da qualche parte in televisione e mi ha dato l'impressione più del giornalista, alla Travaglio per intenderci, che quella del "compagno".
Eppure, domenica scorsa, il suo articolo sul manifesto dal titolo "la ronda sinistra" ha avuto il merito di mettere a fuoco un bel problema. Magari lo mette a fuoco a modo suo, ma lo mette a fuoco!
Parla dell'epidemia in corso, Robecchi. Si è accorto che i "casi" si stanno moltiplicando. Dopo il povero Claudio Poverini che, sull'onda della sua lettera a Repubblica in cui, da sinistra, esprimeva il suo orrore per essersi scoperto razzista (orrore mitigato senz'altro dal pacco di soldi che ha percepito per tutte le apparizioni televisive che ha collezionato); dopo il povero Poverini, ecco sortir fuori il sindacalista ex-dirigente della fiom che si lamenta con Mussi, sempre per lettera, della "deriva" presunta verso gli interessi di "carcerati, finocchi e negri" (non gli basta lo sceriffo Cofferati come sponda, a difesa della "legalità"!); ecco la "democratica cattolica con passato femminista e comunista"; fino all'elettore ds che, inseguendo i suoi impulsi primari, ha deciso di partecipare alle ronde notturne di "azione giovani". Un bel campionario, non c'è che dire! E tutti gli altri, invece di sputare loro in faccia e inchiodarli a quello che sono, tutti a darsi da fare per cercare di spiegarli, di comprenderli.
Magari, però, viene un sospetto a chi pensa male. Viene il sospetto che il razzismo, la xenofobia, la paura del diverso sia insita nel dna della cosiddetta "sinistra di lotta e di governo", da Togliatti in poi. Certo, allora non c'erano gli extracomunitari. Ma c'erano gli omosessuali, gli zingari, ecc. Ha fatto un bel progresso questa sinistra, non c'è che dire!
E' passata dal "non sono razzista, ma..." a "sono razzista, però ..."!

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