martedì 20 settembre 2011

E’ lenta … ma arriva

La-patagonia-rebelde
“La Patagonia rebelde” è un film di Héctor Olivera e Osvaldo Bayer, del 1974, che racconta la violenta repressione, in Patagonia, di un'insurrezione operaia, negli anni 1920-1921, nel quadro del crollo internazionale del prezzo della lana e della crisi del mercato del bestiame. Le conseguenze per i lavoratori rurali della regione argentina furono la disoccupazione e l'immiserimento delle condizioni di vita. La sezione locale del FORA (Federazione Operaia Regionale Argentina), controllata dagli anarchici, soprattutto nelle città di San Juliàn e di Rio Gallegos, ne approfittò per condurre una campagna di reclutamento fra braccianti, taglialegna ed altri lavoratori salariati. La reazione, da parte dei proprietari terrieri fu assai dura e si svolse per mezzo di licenziamenti, violenze e intimidazioni. Il governo nazionale mandò il 10° Reggimento di Cavalleria, agli ordini del colonnello Héctor Varela, un uomo la cui brutalità non conosceva limiti, il quale ordinò esecuzioni di massa, costringendo le vittime a scavare le proprie fosse, rinchiudendo gli scioperanti nei granai, e poi facendo aprire il fuoco su di loro. Vennero massacrate più di 1.500 persone. Varela, non venne mai promosso, ma neppure investigato, a causa della sua condotta. Il Presidente Yrigoyen scelse il silenzio.
Solo qualche anno dopo la giustizia raggiunse Varela ... per mano di un anarchico di nome Gustav Wilkens . . .


1 commento:

Cirano ha detto...

nelle more della storia il grande apporto dei libertari italiani fra i quali il mio compaesano Ciccio Barbieri.