giovedì 23 settembre 2010

If I can't dance, I don't want to be part of your revolution

Corruco-de-Algeciras.1

Vivevano come potevano, lavorando di giorno e cantando di notte, sempre per i padroni. Aspettavano fuori dalle taverne, ché magari il proprietario chiedeva loro di animare una festa. Spesso non li pagavano nemmeno, e se ne tornavano a casa con le tasche vuote. Quelli che avevano una casa! Bizco Amate viveva sotto un ponte. Nel periodo immediatamente successivo alla fine della guerra civile spagnola, essere cantate di flamenco era una colpa. Il Bizco poteva scegliere fra il ponte ed una cella, in prigione. Del resto fu proprio in prigione che scrisse i suoi fandango più popolari! Canti di protesta per denunciare gli abusi del potere: i cantori erano poveri, mica ciechi!
Negli anni '30 e '40, il flamenco era considerata un'arte assai marginale. ristretto solo alle zone della bassa Andalusia, considerato come legato a doppio filo con la malavita, la notte, l'alcol e le prostitute. Era considerata cosa da zingari.
Il flamenco, e i suoi cantori, non rimasero in disparte, però, durante la guerra civile.
Corruco de Algeciras (José Ruiz Arroyo) fu uno dei più grandi cantori di quel periodo, combinando ortodossia ed innovazione raggiunse una certa popolarità negli anni '30 e incise anche alcuni dischi. L'11 aprile del 1938, combattendo contro le truppe franchiste che avanzavano sull'Ebro, si buscò una pallottola che gli spense la voce, e la vita. Aveva 28 anni, venne sepolto nel cimitero di Balaguer, a Lleida, a pochi chilometri da dove era caduto.

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