James C. Scott è un antropologo ed un politologo che, dalla costa est degli Stati Uniti, ha dedicato la sua vita allo studio dell'anarchismo. Noto soprattutto per i suoi studi sulle società del Sud-Est asiatico, sulla cosiddetta e molto discussa "Zomia": una zona geografica che si espande dalle montagne del sud-ovest della Cina, del Laos, della Birmania e dal nord del Vietnam, fino al Nepal ed al Tibet; una zona, i cui abitanti - grazie alle sua particolari caratteristiche orografiche - sono riusciti a sfuggire al controllo statale, di qualsiasi Stato, per secoli. Ma questa è un'altra storia.
Nel 2012, Scott ha pubblicato un libro, "Two cheers for anarchism" (che si può leggere, in inglese, qui), in cui offre una panoramica del suo pensiero, per mezzo di tutta una serie di aneddoti, storie e frammenti che lo avrebbero aiutato, come dire, a definirsi "ideologicamente". Fatto sta che è difficile posizionare Scott nella "tassonomia" tradizionale, e forse l'unico modo per descriverlo potrebbe essere "l'adattamento" della famosa citazione di Bakunin che, nel suo caso, dovrebbe recitare: la libertà senza socialismo è una farsa, e il socialismo senza libertà è una tirannia. Per questa ragione, una delle principali idee del suo libro concerne l'affermazione secondo cui alcune leggi verrebbero approvate con l'intesa, da parte degli autori della legge, che non verranno mai applicate. Come esempio, Scott racconta una vicenda occorsagli quando si era ritrovato a vivere in Germania Orientale, poco dopo la caduta del Muro di Berlino.
Per migliorare il suo tedesco - qualche settimana prima di dare inizio alla sua attività come "visiting professor" all'Istituto di Studi Avanzati di Berlino - e per soddisfare alla sua deformazione professionale di antropologo, Scott aveva deciso di unirsi ad una delle ultime aziende agricole collettivizzate (Landwirtschaftliche Produktionsgenossenschaft) nei pressi della cittadina di Neubrandenburg. Nonostante le sue ottime intenzioni e le sue credenziali, i suoi nuovi compagni non lo tenevano in molta stima e considerazione, perché pensavano che fosse un funzionario del governo in cerca di irregolarità, o addirittura un emissario degli agricoltori olandesi che cercavano di acquistare le proprietà nell'est della Germania.
Ad ogni modo, Scott, una volta la settimana se ne scappava a Neubrandenburg per sfuggire agli sguardi sospettosi dei suoi compagni della fattoria e per avere un po' di respiro. A Neubrandenburg, cominciò ad osservare che all'incrocio principale della città, la sera, si verificava un accadimento sociale un po' kafkiano. Nonostante la pressoché totale assenza di traffico (tutt'al più una Trabant ogni mezz'ora), i pedoni aspettavano pazientemente che i semafori cambiassero da rosso a verde per potere attraversare, cosa che comportava un'attesa di circa cinque minuti. Al tentativo, fatto da Scott, di attraversare la strada, un diluvio di avvertimenti fatti in un idioma che non capiva fino in fondo, lo fece desistere dal suo intento, a prescindere dalla sua consapevolezza circa l'assurdità di un simile comportamento. Attonito, Scott si rese conto che questa gente mancava completamente di quella che viene chiamata ginnastica anarchica, ossia la volontà di ribellarsi - arrivati ad un certo punto - a regole e leggi.
La ribellione che interessa a Scott, non è quella delle grandi rivoluzioni né quella dei colpi di Stato, generalmente guidate da fazioni più o meno organizzate e dotate di risorse. Al contrario, si tratta dei piccoli atti di ribellione, spesso in forma anonima, da parte dei settori più poveri della società, quelli che non possono permettersi il lusso di partecipare alla politica. Il più simbolico, probabilmente, è quello del soldato disertore che decide di non combattere una guerra dalla quale i ricchi possono facilmente sottrarsi (come avveniva nella guerra di secessione americana), oppure, un altro esempio storico è quello della caccia di frodo o del furto della legna appartenente alla Corona, dal XVII al XIX secolo, oppure, ancora, della famiglia che occupa il terreno pubblico per costruire una baracca nelle aree urbane del Brasile. Un altro esempio, pur se molto più banale, è il coordinamento informale fra gli automobilisti per superare il limite di velocità senza farsi beccare dalla polizia.
E' quello che Scott chiama la "politica subalterna", e che un economista forse potrebbe chiamare il "mercato informale della politica", la quale acquista un valore particolare in presenza di regimi autoritari, dove le forme di protesta formale, come lo sciopero, le manifestazioni, o i movimenti sociali, vengono proibiti. Scott conferisce a questa "ginnastica anarchica" una doppia importanza: in primo luogo, è un canale di comunicazione diretto attraverso cui i governi vengono informati delle opinioni dei cittadini, e in secondo luogo, è il canale che è stato storicamente utilizzato dai settori più svantaggiati per fare arrivare le proprie rivendicazioni allo Stato.
Evgeny Morozov, nel suo libro "To Save Everything, Click Here: The Folly of Technological Solutionism", ci spiega che secondo il sociologo Brownsword esistono tre tipi di forma, o registri, che lo Stato utilizza per far sì che i cittadini adempiano ad una legge o ad un regolamento. Il primo registro è la morale (non devi fare questo perché è eticamente riprovevole), il secondo è il proprio interesse (non devi far questo perché ne subiresti un costo, economico o no), ed il terzo è la praticabilità (non puoi far questo perché è fisicamente impossibile). Naturalmente, tutti questi registri sono spesso compatibili fra loro. Un esempio, però, in cui il registro morale sovrasta il registro dell'interesse personale è la metropolitana di Berlino, la quale manca di tornelli. Se uno chiede agli utenti perché paghino il biglietto, potrebbero rispondere che lo fanno perché è giusto, ma anche che il non farlo ha un costo sociale, oppure che il controllore li potrebbe beccare.
Ovviamente, ciascuna società ha la prerogativa di decidere a quale registro appellarsi per regolamentare tutto quanto, ed anche all'interno del mondo occidentale si possono osservare atteggiamenti molto differenti. L'Europa Occidentale, per esempio, tende a ricorrere al registro dell'interesse personale al fine di regolare la libertà d'espressione, con leggi restrittive circa alcuni tabù come il nazismo o il genocidio. Invece, gli Stati Uniti optano per il registro morale, nel quale ci si aspetta che nessuno esprima opinioni filo-totalitarie perché sono ripugnanti, però lo Stato non va (generalmente) a punire nessuno per averlo fatto. Per quanto riguarda il registro della praticabilità, forse l'esempio più calzante, in termini di libertà di espressione, è quello del povero John Stubbs, scrittore e commentatore politico ai tempi di Isabella I, il quale ebbe la cattiva idea di criticare, per iscritto, i progetti matrimoniali della regina. Gli tagliarono la mano (seppure qualcuno potrebbe obiettare che poteva sempre continuare a scrivere colla sinistra!)
Ora, la differenza fra questi tre registri può apparire innocua in casi come quello della metropolitana e dei tornelli, ma le conseguenze possono essere molto diverse, soprattutto relativamente alla capacità di disobbedire. Un elemento di base dei nostri sistemi democratici, come diceva John Dewey, è la capacità di riesaminare frequentemente le nostre leggi e i nostri regolamenti, scartando quelle che sono diventate ingiuste o irrilevanti (cosa che certamente avviene assai meno spesso di quanto si vorrebbe) e adottandone di nuove, più in linea con le preferenze attuali dei cittadini.
Qui si torna alla "ginnastica anarchica". La disobbedienza, anonima e no, di queste leggi è fondamentale per l'espressione delle preferenze dei cittadini, e per farle arrivare alle istituzioni attraverso canali non ufficiali. Tanto il registro morale, quanto il registro dell'interesse personale danno all'individuo l'opzione di resistere o di sottrarsi. Nel corso della storia, questa capacità di disobbedienza è diventata la chiave per farla finita con molti sistemi politici o legali disprezzabili. Un chiaro esempio è quello della lotta per i diritti civili negli Stati Uniti, a partire dall'azione individuale di Rosa Parks, passando per le campagne di disobbedienza civile che portarono ad eliminare la segregazione dalle scuole e da altri spazi pubblici, fino all'adozione nel 1964 del Civil Rights Act. I moti di Stonewall, nel 1969, momento chiave per i diritti omosessuali, sono stati un'istanza analoga. E' l'inefficienza delle leggi stesse che permette che vengano sottoposte ad una valutazione costante.
Invece, il registro della praticabilità, per sua stessa definizione, è ineludibile ed efficiente al 100%. Non c'è modo di disobbedire una legge che è fisicamente impossibile violare. Negli ultimi anni, la diffusione di certe tecnologie e la facilità con cui molti governi le sfruttano, suggerisce la proliferazione del registro della praticabilità in ambiti che precedentemente non occupava. Casi come quelli della "polizia predittiva", che mira ad identificare i criminali prima che commettano il crimine, ne costituisce un esempio, chiaro ed inquietante.
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sabato 8 novembre 2014
Il verde del semaforo
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