Nel 1999, John Badham dirige per la televisione uno strano western dal titolo "The Jack Bull". Vagamente ispirato a "Michael Kohlhaas" di Heinrich von Kleist, il film, che si avvale della sceneggiatura di Dick Cusack (padre di John), racconta la storia di un uomo, un allevatore di cavalli (Myrl Redding, interpretato da John Cusack), che subisce un sopruso da parte di un proprietario terriero (Henry Ballard, interpretato da L.Q.Jones). Ballard riduce quasi in fin di vita due cavalli di Redding, dopo averli presi forzatamente, come deposito, a causa di un pedaggio richiesto allo stesso Redding che non aveva da pagare, e ferisce gravemente Billy, indiano crow amico di Redding rimasto in custodia insieme ai cavalli. La causa intentata a Ballard, per riottenere i suoi cavalli nello stato di salute in cui li aveva lasciati, non sortisce effetto alcuno e Redding decide di vendere tutti i suoi beni per poter reclutare con il ricavato una sorta di esercito mercenario, al fine di avere giustizia.
Ben presto, si ritroverà a dichiarare guerra allo stato del Wyoming!
Sarà, alla fine, il giudice Tolliver (interpretato da John Goodman) a rendergli giustizia, costringendo il proprietario terriero a curare i cavalli ... e condannando a morte l'allevatore, per i reati perpetrati nel paese.
Il figlioletto di Ballard, nella scena finale, riporta a casa i due cavalli, mentre scorrono i titoli di coda distesi sulle note struggenti di "Ring Them Bells" e sulla voce di Bob Dylan che canta la giustizia, come solo lui sa fare.
Suonale, quelle campane
di Bob Dylan
Suonale quelle campane, tu pagàno
dalla città che sogna,
suonale quelle campane, dai santuari,
attraverso valli e fiumi,
per quanto sono profondi e vasti
ed il mondo è dalla sua parte
e il tempo corre all'indietro
e così come fa la sposa.
Suonale quelle campane, San Pietro,
dove soffiano i quattro venti,
suonale quelle campane con mano di ferro
affinché la gente sappia.
Adesso è ora di punta
sulla ruota e sull'aratro
ed il sole sta per tramontare
sulla vacca sacra.
Suonale quelle campane, dolce Marta,
per il figlio del povero,
suona quelle campane, cosi' il mondo saprà
che c'è un solo dio
Il pastore si e' addormentato
dove i salici piangono
e le montagne sono affollate
di pecore smarrite.
Suonale quelle campane, per il cieco e il sordo,
suonale quelle campane, per tutti gli abbandonati,
suonale quelle campane, per quei pochi eletti
che giudicheranno i molti, quando finirà il gioco.
Suonale quelle campane, per il tempo che vola,
per il bimbo che piange
quando l'innocenza muore.
Suonale quelle campane, Santa Caterina
dall'alto della stanza,
suonale dalla fortezza
per i gigli che fioriscono.
Le righe sono lunghe
e la lotta è dura
e stanno azzerando la distanza
fra il diritto e il torto