mercoledì 20 dicembre 2006

emozioni



Non è che propriamente non mi piaccia, Lucio Battisti, Del resto, in qualche modo, era talmente presente in quegli anni, sul finire dei '60, che non poteva non segnare la mia adolescenza. Sarebbe ingeneroso dire che non mi piace, tout court, ed assimilarlo, così dicendo, ai vari ed eventuali che mi procurano il mal di stomaco e mi fanno accapponare la pelle. Dai Battiato ai Ramazzotti, per finire con Carmen Consoli. Senza dimenticare nessuno, pur concedendo loro il sollievo del silenzio. Non è che non mi piaccia, Battisti. Gli è che lo trovo banale. Agghiacciante nei testi infami di Mogol, già massacratore e coverista massacratore di cover (che a far le cover si riscuotevano le royalties anche sul venduto dell'originale in Italia!), e costituzionalmente incapace di un pensiero “alto”. Ma banale (e qui è Battisti e non Mogol) anche nel tessuto musicale, con quel suo strisciare semi-rauco in attesa del salvifico ritornello che lo traesse d'impaccio. Schiavo del ritornello, questo era, a mio avviso, Battisti Lucio. Nessuna sorpresa, tuttavia, a sentirlo celebrare, nello speciale del tg1 della domenica sera. Tutti concordi, a venerare il morto. Il più grande di tutti, rivoluzionario, e via a sprecare aggettivi. Gli stessi che gli Zucchero e le Mannoia sono pronti a sprecare alla prossima puntata. Che sia su De André o su Modugno, che importa? La nota divertente, però, c'è stata. Baglioni, direttamente dalla garbatella (*mi correggono: centocelle!), non fa a tempo ad informarci circa le simpatie fasciste, portate con una certa arroganza, del caro estinto, che subito il Capanna Mario, dalla statale di Milano ci rende partecipi del fatto che lui, vispo come un volpino, non ha mai dato credito alle “voci” che volevano di destra il canta-semi-autore nazional-popolare. Aveva capito tutto, fin da allora.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

tutto giusto ... ma baglioni e' di centocelle :-D

BlackBlog francosenia ha detto...

Vero! :-)

salud

Anonimo ha detto...

Ha davvero così tanta importanza che una canzone sia di destra o di sinistra? o che lo sia la poesia, o la letteratura, o quant'altro?
Se canto "il mio canto libero" non penso nè alla destra nè alla sinistra (ma cosa sono poi, ricordiamo gaber?), penso solo che è una canzone che mi piace. Se canto fiori rosa penso alla faccia del povero illuso che trova la sua donna con un altro. e se ascolto io vorrei...non vorrei...c'è il ricordo di un amore. E insomma...la musica bella o brutta dà emozioni...neppure il primo de andrè aveva chissà quali guizzi musicali, eppure lo cantiamo ancora e non lo denigriamo. Non so Franco...di qualsiasi cosa parli, una canzone, per me, muove qualcosa dentro, nel cuore (per quanto possa io sembrarti patetico sentimentale)e se mi dà emozioni non mi importa che colore abbia. Ne assume uno mio, personale. Così come ogni poesia o romanzo che leggo. Non che il discrimine sia necessariamente l'estetica personale, ma troppo cervello spesso distrugge la bellezza di una poesia...che ti entri dentro, ci rimanga e continui a parlarti nel tempo, questo per me è il bello di una canzone, di una poesia, di un quadro o della penna posata sul mio tavolo.
Danielamore

BlackBlog francosenia ha detto...

Davvero, Daniela, mi sembrava di aver detto di tutto, tranne che le canzoni di battistimogol fossero di "destra"! Ma, evidentemente, devo essermi mal...spiegato. Per me una canzone è brutta, quando è brutta per me. E nella bruttezza ci infilo anche quella "destra e sinistra" di Gaber, che citi. Di questo credevo di aver parlato, per quanto riguarda le canzoni. Poi che i "politici" siano stupidi...questo era un discorso a parte, evidenziato in fondo.

salud