giovedì 5 novembre 2009

Strade di mattoni gialli



Nonostante l'onnipotenza del "web", a volte le notizie arrivano con colpevole ritardo. Così, della morte di Stuart Kaminsky, avvenuta il dieci ottobre scorso, l'ho saputo solo in questi giorni. E, fattomi due conti in tasca, ho dovuto riconosciuto che il creatore di Toby Peters, un paio di righe le meritava. Eccome!
Sono passati un sacco di anni, da quando lo scoprii sui gialli mondadori. E quasi tutti i suoi libri che ho amato, da "Una pallottola per Erroll Flynn" fino a "L'uomo che uccise Lewis Vance", passando per "La strada di mattoni gialli", sono quasi tutti introvabili al di fuori delle bancarelle dell'usato.
Peccato, meriterebbero una miglior sorte e diffusione. Ma veniamo a Toby Peters.
Toby Peters, ex poliziotto dell’LAPD, ex buttafuori ed ex responsabile della sicurezza per conto della “Warner Brothers”, si guadagna da vivere come investigatore privato risolvendo casi di quart’ordine. Per risparmiare sulle spese, ha per ufficio una stanza in sub-affitto nello studio di un’improbabile dentista.
Tutte le sue storie si svolgono negli anni d'oro di Hollywood e i personaggi che gli si muovono intorno hanno spesso le fattezze delle star del cinema di quegli anni.
Romanzo brevi, ben scritti (anche attraverso un recupero del lessico tipico dell’hard boiled delle origini), surreali, politicamente scorretti come lo si poteva essere solo negli anni '40 e '50, follemente ironici. Buona parte del loro fascino trae origine da una sorta di dimensione meta-narrattiva e dal riutilizzo, in funzione d’omaggio, di modi, toni, personaggi, situazioni, soluzioni narrative ed escamotages tipici del noir degli albori.
Dopo, verrò a sapere che Kaminsky ha fatto altre cose. Ha creato altri personaggi, altrettanto degni di nota, come l’ispettore Rostnikov della polizia di Mosca e Lew Fonseca.
Ha collaborato con registi come Sergio Leone (per "C'era una volta in America") e come Don Siegel ("Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo"). Ha scritto una serie di romanzi ispirati alla serie televisiva C.S.I. E, soprattutto, ha pubblicato un saggio imprescindibile sul cinema di genere, "Generi Cinematografici Americani (American Film Genres)", Pratiche Editore, 1997.
Ma nel mio cuore rimane Toby Peters, pazzo e stralunato, come la prosa che lo accompagna per la sau strada, per le sue avventure.

“L’ascensore si fermò al nono piano con un cigolio. Decisi che avrei messo il mio uomo alle strette con qualcosa di molto vicino alla verità. Magari l’avrei fatto arrabbiare al punto che si sarebbe lasciato sfuggire qualcosa. Non riuscivo a immaginare la scena di me che usavo la forza contro un nano, ma probabilmente ne sarei stato capace. Forse sarei riuscito a spingerlo a farmi arrabbiare quanto bastava.”
da - Stuart Kaminsky, "La strada di mattoni gialli" Gialli Mondadori
poi in
Stuart Kaminsky, Assassinio sul sentiero dorato, Einaudi, Torino 2005

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