lunedì 23 novembre 2009

Maghi



J.-E.R.-H. (1805 - 1871)

I.
Dal cartellone

La pesca miracolosa L'orologio pneumatico La vergine volante
La bottiglia inesauribile Il fantastico albero d'arancia e
La cartella magica: questa, un portafoglio piatto, giace
su due cavalletti in mezzo al palcoscenico, e il maestro
ne estrae: una serie d'incisioni, due cappelli da signora,
quattro colombe in volo, tre grosse pentole di rame, piene,
la prima di fagioli, la seconda d'acqua, la terza di fuoco,
una gabbia con uccelli canterini e un fanciullo assopito.

II.
Preparativi per uno spettacolo

Nel foyer del teatro d'Algeri, ghisa stucchi e sfarzi,
il Governatore, maresciallo Randon, attende in gran gala
i principi berberi, gli sceicchi del Kabili, i Bash Agas e i qadi.
L'ultima insurrezione è liquidata. I legionari li scortano:
coi mantelli rossi, in segno di sconfitta cosparsi di decorazioni,
gli indigeni appaiono, per vedere lo sciamano degli invasori.
Sono scomode e estranee le sedie. Regna profondo il silenzio.

III.
Una villa del Secondo Impero

Le porte s'aprono come mosse da mani spettrali, suonano campane,
sfavillano segnali luminosi, puntualmente un automata nutre i cavalli,
ogni mattina la sveglia accende un fiammifero: Meraviglie della tecnica.
Mediante un segreto relais il maestro fa avanzare o ritardare
gli orologi a suo piacere: Signore del tempo. I visitatori rimangono
di stucco. E' assai più facile ingannare un uomo perspicace
che non un ignorante. Il padrone di casa sbadiglia. La meccanica
di precisione forse non è che un ramo della psicologia. O viceversa.

IV.
Il discorso agli arabi

Io vi mostrerò che noi francesi siamo in ogni e qualunque cosa
assai superiori a voi e ai vostri maghi. La magia bianca
mi rende invulnerabile. Ciascuno di voi io so fare sparire.
E vi do ora una nuova prova del mio strraordinario potere,
mostrandovi come posso, se soltanto lo desidero,
derubare il più robusto tra voi delle sue forze. (Gli arabi
sorridevano sprezzanti). Vedi tu dunque questa cassetta,
grande appena quanto un libro? Se sei un uomo, sollevala.

V.
Dell'arte dell'inganno

Al Palais Royal vede l'anatra di Vaucannson, la smonta e scopre
il segreto della merda: un virtuoso smaschera un virtuoso.
Parigi intera invade il suo teatro. Les Soirées fantastiques.
I sogni di Hoffman acquistano concretezza e perdono l'incanto:
Trompe-l'oeil. A Buckingham Palace mostra alla regina
il suo scriba meccanico. Con calligrafia leggiadra
l'automa risponde alle domande di Victoria, e disegna,
messo alle strette, eleganti emblemi. Un gioco alla Touring,
ma sulle schede perforate vi sono delle tacche. La ragione
resta abbagliata dall'uso rigoroso della ragione. Indistinguibile
il progresso dell'inganno dall'inganno del progresso.
Il pubblico è in estasi, gli applausi non finiranno mai.

VI.
La macchina elettrizzante

Infine, esausto, ansante, rosso di rabbia, il selvaggio si rese
conto dell'efficacia della mia arte. Vedi, debole sei,
come una femmina! Furibondo si china una volta ancora sulla cassetta.
Le sue braccia subiscono un violento crampo, le gambe si rifiutano d'obbedire,
con un urlo di dolore cade in ginocchio:
a un mio cenno di mano l'apparecchio nascosto,
una macchina a induzione, gli ha affibbiato una scarica elettrica.
Il tutto si concluse con grande panico degli spettatori.
Mai il successo aveva empito di tanta felicità il mio cuore.


H.M. Enzensberger - Mausoleum -

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